Reperti archeologici nella Pompei moderna: rinvenute tracce di un antico edificio extraurbano
POMPEI. Anche dalla Pompei moderna saltano fuori reperti della Pompei antica. Non è certo una novità, ma è l’ennesima dimostrazione di quanto il sottosuolo vesuviano (e quello pompeiano in particolare) sia ricco di materiale archeologico.
Questa volta i materiali antichi sono sbucati proprio in pieno centro abitato, a via Plinio, a pochi metri dalla passeggiata archeologica che costeggia tutta la necropoli di Porta Nocera.
Si tratta, nello specifico, di tracce carbonizzate di un portone in legno, dell’alloggiamento dei cardini, oltre a chiodi e borchie decorative in ferro e di alcune tegole di grosse dimensioni.
Il tutto è pertinente ad un edificio che si trovava sulla strada antica che portava dalla zona urbana di Pompei alla collina situata nell’odierna località Sant’Abbondio (dove tra l’altro sorgeva un tempio dedicato a Dioniso, i cui resti sono ancora visibili).
Il rinvenimento risale alla fine di marzo. Durante i lavori di scavo per la messa in opera di cavi Enel in via Plinio – all’incrocio con via Tenente Ravellese, nel Comune di Pompei – il Parco archeologico di Pompei ha effettuato un intervento di archeologia d’emergenza a seguito del rinvenimento fortuito di alcuni blocchi in calcare pertinenti a strutture antiche.
«Si trattava probabilmente – fa sapere il Parco in una nota – del portale di accesso di un edificio situato sulla antica strada che da Porta Nocera conduceva in direzione della collina di Sant’Abbondio. Rinvenimenti risalenti agli inizi del ‘900 suggeriscono che lungo la strada sorgevano altri edifici, come attestato anche su altri assi viari extraurbani».
«Sono state rinvenute – prosegue – anche tracce carbonizzate del portone ligneo, dell’alloggiamento dei cardini, oltre a chiodi e borchie decorative in ferro. Tra i reperti anche alcune tegole di grosse dimensioni pertinenti alla copertura del portale, di cui tre recanti un bollo (“C.V.HAIES”), trasportate nei depositi del Parco».
Il Parco Archeologico di Pompei, dopo aver assicurato la documentazione dei resti archeologici rinvenuti, ha avviato la procedura per la verifica di interesse culturale.