Cinque libri che gli appassionati di Pompei antica devono leggere assolutamente
POMPEI. Dal 23 aprile 1996 l’Unesco celebra ufficialmente la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore. L’obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità.
Al riguardo il Parco Archeologico di Pompei segnala, fra l’ampia letteratura dedicata alla città antica distrutta dal Vesuvio, una selezione di 5 libri – per tutti, non solo per gli addetti al settore – utili a conoscere la città.
“Pompei. Il tempo ritrovato. Le nuove scoperte” di Massimo Osanna, è un saggio pubblicato nel 2019. Un libro non solo per specialisti, corredato da immagini inedite, capace di farci “ritrovare” il tempo di Pompei, un eterno quotidiano – per molti versi così simile al nostro – conservato nei secoli sotto una spessa coltre di ceneri e lapilli.
“Pompeii” è un romanzo di Robert Harris, pubblicato nel 2003. È un racconto storico ambientato nei giorni prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Da più parti riconosciuto come uno dei più avvincenti e ben scritti romanzi sulla città.
“Pompei, i misteri di una città sepolta. Storia e segreti di un luogo in cui la vita si è fermata duemila anni fa”, di Antonio Varone, è uno dei libri più completi e appassionanti per conoscere Pompei. Un volume che guida il lettore lungo le sue strade in percorsi culturali che, attraverso la visita di monumenti, lo fanno in realtà penetrare all’interno della società e della civiltà stessa dell’età romana.
“I tre giorni di Pompei: 23-25 ottobre 79 d.C.” di Alberto Angela. Il più famoso divulgatore scientifico della tv italiana racconta, nel suo inimitabile stile, la città e la fine di Pompei. Dopo anni di studio, l’autore ricostruisce come in presa diretta i giorni che segnarono il tragico destino della città.
“Pompei. Vita quotidiana in una città dell’antica Roma” di Mary Beard, del 2017. Secondo il The Guardian l’autrice è “la più famosa classicista della Gran Bretagna”. Facendo parlare le fonti archeologiche e le testimonianze documentarie, la studiosa ricostruisce la vita quotidiana della città romana nel I secolo in ogni aspetto, dal sesso alla politica, dal cibo alla religione, dalla schiavitù alla cultura.