La storia e i parroci del SS. Salvatore: è una delle parrocchie più antiche della nuova Pompei
POMPEI. La parrocchia del Santissimo Salvatore è sicuramente una delle più antiche di Pompei, rimasta a simboleggiare ancora oggi la città che nasceva intorno al Santuario prima della costituzione del Comune (avvenuta solo nel 1928).
L’edificio di culto fu ultimato il 29 maggio 1898 e dopo la scomparsa del parroco don Giovanni Cirillo (avvenuta l’8 febbraio 1887), si sono avvicendati sei parroci. Il primo a seguire fu don Gennaro Federico (22 gennaio 1888-11 settembre 1914), valpompeiano doc, era amico “cacciatore” di don Bartolo: si diceva che insieme andassero a caccia di anime da redimere.
Successivamente fu la volta di don Nicola Sposato (2 aprile 1916-24 novembre 1945), ricordato come il parroco “delle due guerre”, in quanto il suo mandato di parrocchiale si svolse proprio a cavallo dei due conflitti mondiali.
È doveroso ricordare anche don Eustachio Montemurro, una preziosa anima innamorata del SS. Salvatore: ebbe il merito di fondare le Suore Missionarie del Sacro Costato, che ancora oggi, seguendo l’esempio del loro Fondatore, sono presenti per mettere le proprie energie al servizio del popolo di Dio. Seguì, poi, don Gennaro Carotenuto (11 agosto 1946-31 agosto 1965): prete di periferia, fu l’ultimo parroco scelto dal popolo di Dio.
Don Baldassarre Cuomo (11 ottobre 1966-30 novembre 1982) è ricordato dai fedeli della parrocchia del SS. Salvatore come il parroco “del Concilio Vaticano II”. Nato a Valle di Scafati, non dovette essere sottoposto alla scelta dei parrocchiani, perché il vescovo Aurelio Signora, chiese al sindaco, Raffaele Mancino, di rinunciarvi.
Don Ciro Cozzolino (26 dicembre 1982-2 febbraio 2003) è invece ricordato negli annali come il parroco “del Centenario” dell’edificazione della parrocchia, caduto nel 1998. Al suo insediamento subito deve affrontare la questione dei danni che il terremoto del 1980 ha inferto all’edificio parrocchiale. Le “ferite” lasciate dal sisma erano gravi e profonde, ma il parroco e i fedeli valpompeiani non demordono senza aspettare l’aiuto dello Stato, provvedono a restaurare la parrocchia.
Il 2 febbraio 2003, don Giuseppe Esposito, già collaboratore, assume la guida della parrocchia. Oltre che nella ristrutturazione dei locali della parrocchia, don Giuseppe si è impegnato molto nel rinnovamento dell’impegno pastorale, rivolto soprattutto ai giovani e alle famiglie. Foto: Luigi Ametrano.