Voltura o subentro? Facciamo chiarezza

Molto spesso sentiamo parlare di voltura e subentro, e altrettanto spesso facciamo fatica a cogliere le differenze fra le due operazioni.

Va comunque precisato che non ci sono delle particolari difficoltà, dato che si tratta di due fasi con delle differenze abbastanza marcate, che noi oggi approfondiremo insieme, dedicando una sezione ad ognuna di esse.

La voltura
Quando si cambia casa e ci si trasferisce presso una nuova abitazione, entra subito in gioco un elemento importante, ovvero la gestione delle forniture energetiche.

La voltura è una delle operazioni più semplici e più indicate, nonché una delle più confortevoli per il nuovo inquilino, ma può essere richiesta ad una sola condizione: il precedente inquilino non deve aver disdetto il contratto e non deve aver disattivato il contatore.

Se si presentano queste due condizioni, allora il nuovo inquilino può iniziare la procedura rivolgendosi ad alcuni operatori che mettono a disposizione un servizio di voltura di luce e gas, come ENGIE, per citarne uno, che consente di agevolare le pratiche fornendo soltanto alcuni semplici dati.

Nel concreto, è come se si sfruttasse la “scia” lasciata dal precedente inquilino, limitandosi al cambio dell’intestazione del contratto ancora in essere.

Poco sopra abbiamo anticipato che si tratta della soluzione più conveniente, e lo è sia per una questione di comfort che di costi, dato che è più economica rispetto al subentro, e molto più rapida, proprio perché è già presente un contratto e il contatore è ancora attivo.

Di contro, bisogna fare attenzione alla presenza di eventuali morosità pendenti del precedente intestatario, che in caso di voltura finirebbero sulle spalle del nuovo firmatario del contratto.

Il subentro
Il subentro, di riflesso, è l’operazione più costosa e più complessa fra le due, ma alle volte si tratta dell’unica via percorribile. Si fa ad esempio riferimento alle persone che si trasferiscono in una casa vuota da un po’ di tempo, dunque senza contratti di fornitura energetica e con il contatore chiuso.

In questo caso è d’obbligo firmare un nuovo contratto, e ovviamente attendere i tempi necessari per la riattivazione del contatore. I costi sono più alti, ma è bene sottolineare che in assenza di contratti già attivi questa rappresenta l’unica soluzione a disposizione del nuovo inquilino.

C’è anche chi sceglie il subentro invece della voltura, ad esempio per evitare i debiti accumulati dal precedente intestatario delle bollette, o per sfruttare nuove promozioni più convenienti da un punto di vista economico.

Di contro, è sempre il caso di fare bene i conti, considerando che le operazioni relative al subentro costano all’incirca 60 euro, fra imposte di bollo e contributi fissi.

In conclusione, è importante conoscere le differenze fra voltura e subentro: pur non essendo complesse, ci sono degli aspetti che devono essere chiariti, e che abbiamo analizzato insieme proprio oggi.

Redazione Made in Pompei

Redazione Made in Pompei

Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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