Antonella Capobianco, autrice di “Nei Nostri Sogni”: «Io ed Emma? siamo la stessa persona»

NAPOLI. Napoletana d’origine ma torrese d’adozione, Antonella Capobianco ha esordito nel 2021 col suo primo libro dal titolo “Nei Nostri Sogni”, edito da Pav Edizioni, che è stato presentato a luglio a Napoli nel corso di un incontro letterario a Piazza Dante.

Tanti i temi affrontati nel romanzo e molteplici sono gli spunti di riflessione emersi dopo aver fatto una chiacchierata con lei, disponibile e appassionata come ogni autore al debutto deve essere.

Antonella, questo è il tuo primo libro. Come sei arrivata all’idea di questa storia, dei suoi protagonisti e quanto tempo hai impiegato a dare forma e sostanza alla narrazione, nonché alla tua Emma?
«Trama e personaggi sono state quasi creature autonome. Io li ho trascritti in maniera fedele e onesta. Ho impiegato qualche anno perché, tra alterne vicende, ho interrotto la storia varie volte. Inoltre, il romanzo narra vicende delicate che affrontano argomenti attuali, spesso in aperto scontro con la stessa mia sensibilità, determinando molte battute d’arresto».

“Nei nostri sogni” affronta molte tematiche importanti: dal rapporto che i vivi hanno con i morti, al concetto stesso di vita oltre la morte, dall’omosessualità nascosta, celata e poi quasi “liberata” fino al tema dei “nuovi italiani” e dell’incontro scontro fra culture. Ispirazioni legate all’attualità o c’è del vissuto, qualche esperienza personale?
«La storia è di fantasia, ispirata non soltanto alla realtà in cui siamo immersi, ma sicuramente anche al mio vissuto personale, che ha influito sulle emozioni che accompagnano le azioni dei personaggi».

Qual è il tuo rapporto con il paranormale? Credi ai fantasmi e alla possibilità di una vita ultraterrena e addirittura di interazione tra chi ci ha lasciato e chi percorre ancora questa “valle di lacrime”?
«Dal momento che non tutto è stato esplorato scientificamente, ritengo possibile che da qualche parte qualcosa di noi esista al di là della vita terrena. Nel romanzo faccio una premessa, nella quale spiego che probabilmente poter ancora interagire con chi ci ha lasciato è esercizio per pochi. D’altronde credo che soltanto chi ha una grande sensibilità, a prescindere dai “fantasmi”, continui a comunicare con chi è mancato, rimodulando il suo percorso, tenendo conto del suo vissuto, attraverso i ricordi».

Da quanto tempo scrivi? Hai mai scritto storie quando eri piccola o più giovane, magari anticipando qualcosa che poi sarebbe finito nella tua prima fatica letteraria? Qualche personaggio che hai avuto modo di approfondire, cui hai dato linfa letteraria pienamente solo in questa occasione?
«Scrivo fin da ragazzina. Tante cose sono finite nel cassetto. I personaggi e anche la trama di “Nei nostri sogni” sono inediti sotto tutti gli aspetti».

Nel libro accade un triste episodio di omofobia e si pone il problema di chi è nato in Italia, seppur di origini straniere, che rischia di essere sradicato dalla sera alla mattina perché privo di cittadinanza e tutele. Come pensi dovrebbero essere affrontate le due questioni, alla luce anche delle iniziative politiche e delle istanze avanzate nella società civile recentemente (Ius Soli, Ddl Zan)?
«Non vorrei discutere di argomenti per i quali non ho una corretta preparazione. Ma in via generale ritengo che persone nate e cresciute in Italia siano a tutti gli effetti italiani, così come ritengo fondamentali maggiori tutele contro i reati di omotransfobia. Logicamente ogni nuova normativa deve tener conto di svariati aspetti. Tuttavia ritengo essenziale soprattutto una radicale trasformazione culturale, partendo dall’educazione dei più giovani, attraverso un’ innovazione scolastica, che consideri l’inclusione un elemento fondamentale nella nostra società. In special modo nel nostro Meridione, dove tuttora ancora sussistono pregiudizi nei riguardi delle diversità di ogni genere, i quali stridono vergognosamente con l’aggettivo civile».

Altri sogni nel cassetto? Progetti futuri? Nuovo libro in arrivo?
«Per adesso sono concentrata su questo romanzo, che considero come una missione. Ma non escludo altri progetti futuri».

Descrivi Antonella in tre aggettivi e anche la tua Emma. Si assomigliano?
«Emma è Antonella. Entrambe fragili, forti e magiche».

Come è Antonella madre, moglie, amica, operatrice nel volontariato e com’è la Antonella scrittrice, autrice, appassionata di letteratura e arte (sappiamo che dipingi)?
«Antonella con le sue passioni artistiche è l’alter ego di Antonella, moglie, madre. Sono però le due facce della stessa medaglia».

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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