Al via la VI edizione di Sicut Sagittae: ascolti rari e prime esecuzioni di Musica Barocca
NAPOLI. Al via la VI edizione del Festival di musica barocca “Sicut Sagittae”, che apre la stagione concertistica del centro di Cultura Domus Ars di Carlo Faiello. Prodotto da Il Canto di Virgilio, in collaborazione con l’associazione Cappella Neapolitana di Antonio Florio.
Il Festival aprirà i battenti venerdì 24 settembre 2021 alle 20, per poi proseguire il 26 e il 28 settembre 2021, e ancora con i concerti di venerdì 1° ottobre 2021 e le serate conclusive di giovedì 7 e venerdì 8 ottobre 2021. Il Festival sarà inaugurato con una prima esecuzione moderna di Donato Veneziano con L’Oratorio di S. Antonio da Padova, un oratorio a 5 violini.
Prosegue senza sosta l’impegno di Antonio Florio, che svolge anche un intenso lavoro didattico come creatore e direttore del Dipartimento di musica antica del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli (dove ha fondato il primo master italiano di secondo livello in musica antica) e che prosegue la sua opera di ricerca di tesori musicali nelle biblioteche campane in collaborazione con il musicologo Dinko Fabris, consulente fin dalla nascita del gruppo.
Con il Festival di musica antica Sicut Sagittae si dà spazio alla promozione di giovani talenti campani della musica barocca e nel contempo si offre al pubblico della regione una serie di anteprime delle sue scoperte e raffinate esecuzioni.
«Un focus sulla musica del Seicento, poco eseguita, alla quale – spiega Antonio Florio – si preferisce l’esecuzione di quella del Settecento, pensando erroneamente sia più fruibile. Un repertorio col quale, dopo 35 anni di approfondimento, mi sento completamente a mio agio. Col mio lavoro cerco di rilanciarlo, perché la musica va principalmente eseguita. Quest’anno dopo aver dedicato diversi programmi al repertorio ancora inesplorato di Donato Ricchezza, presenterò prime esecuzioni moderne di Gaetano Veneziano».
Anche in questo secondo anno della pandemia, nonostante l’emergenza sanitaria che ha colpito in maniera cruenta il settore musicale, il Festival presenta un programma di attività coerente e inconsueto. Si spazia ancora una volta dal Seicento napoletano, tuttora inesplorato, al Novecento storico, con una serie di pagine inedite o rare eseguite da professionisti di più generazioni uniti dalla comune pratica e passione nel solco didattico che abbiamo tracciato a Napoli in questi anni.
L’inaugurazione propone con le voci soliste e gli strumenti barocchi della Cappella Neapolitana la prima esecuzione moderna di un altro oratorio di Gaetano Veneziano (dopo la Passione e l’Oratorio della Trinità già incisi da Florio), capolavoro del 1692 che riassume tutta la lezione del suo maestro Francesco Provenzale, aprendo la strada alla modernità.
E di Provenzale prosegue il ciclo dell’integrale degli importanti Mottetti per il Tesoro di San Gennaro (1689) nell’esecuzione del gruppo Port-de-Voix diretto da Angelo Trancone, con Leslie Visco e Giuseppina Perna.
Il violino barocco è protagonista di un insolito “Viaggio armonico” alla scoperta dei capolavori solistici del primo Settecento col violinista Alessandro Ciccolini e il clavicembalista Francesco Baroni. La tiorba di Franco Pavan e la voce di Ester Facchini accompagnano il pubblico in un racconto affascinante ed emozionale attraverso le storie che fanno da sfondo ad una collana di arie e madrigali del Seicento e ai loro autori.
La conclusione della Rassegna è dedicata alla mistica unione della voce e dell’organo nella musica da chiesa italiana dell’età barocca, con il soprano Anna Maria Bellocchio e l’organista Gaetano Magarelli. La vera sorpresa della programmazione 2021 è sicuramente il recital originalissimo di Pino De Vittorio con il pianoforte di Francesco Caramiello dedicato al meraviglioso repertorio delle canzoni d’autore del Novecento, che coinvolge compositori che non potremmo aspettarci protagonisti di melodie raffinatissime, da John Cage a Poulenc.