Interventi sonori nell’area archeologica: è Black Med Pompeii, il progetto artistico di Invernomuto
POMPEI. Il Parco Archeologico di Pompei ha presentato in anteprima internazionale, “Black Med, Pompeii (2021)” di Invernomuto (il duo di artisti composto da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi). Il progetto artistico “Black Med, Pompeii” si compone di due interventi sonori all’interno dell’area archeologica di Pompei, il primo nella Casa degli Amorini Dorati (foto di copertina) e il secondo tra Via Marina e il Foro.
L’installazione sarà accessibile a tutti i visitatori della città antica fino a mercoledì 3 novembre 2021. L’opera è stata realizzata grazie al sostegno di Italian Council (VII edizione, 2019), progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, su presentazione di Fondazione Morra Greco con donazione al Parco Archeologico di Pompei. In questo modo è entrata a far parte della nuova collezione d’arte contemporanea (Collectio) del Parco all’interno del programma “Pompeii Commitment. Materie archeologiche”.
“Black Med, Pompeii” rappresenta il culmine della ricerca del duo di artisti italiani intorno alle riflessioni teoriche sul Black Mediterranean (“Mediterraneo nero”), in riferimento alle ricerche di Alessandra Di Maio (Università degli Studi di Palermo) che ha utilizzato questa definizione nell’ambito degli studi postcoloniali, migratori, transnazionali e della diaspora nel campo dell’africanistica contemporanea.
L’opera rientra nel più ampio processo di ricerca in corso di Invernomuto intitolato “Black Med”, il cui fulcro è la piattaforma web blackmed.invernomuto.info e che si articola, oltre che in un ciclo di opere che ne condividono i risultati provvisori, come accadrà a Pompei, anche in una pubblicazione cartacea che espande il progetto attraverso una serie di contributi teorici (Humboldt Books, Milano) e un programma di presentazioni performative e listening sessions che si sono succedute durante la lavorazione del progetto presso varie istituzioni, tra cui le due istituzioni internazionali partner del progetto: The Green Parrot (Barcellona) e Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra).
L’intervento nella Casa degli Amorini Dorati a Pompei si basa su una sezione dell’archivio di Black Med chiamata “Seascape”. In essa sono raccolti brani di varie epoche e generi, accomunati da ampie texture sonore. L’intervento – diffuso attraverso 4 speaker flessibili (Anakonda) – mira ad arredare gli spazi e ad espandere alcune simbologie presenti nella Casa: i riferimenti egittologici ed in particolare il culto di Iside.
L’intervento in Via Marina/Foro, invece, diffonde l’output della piattaforma blackmed.invernomuto.info per sei volte al giorno, per una durata di 10 minuti, come fosse un richiamo al raccoglimento, un modo per scandire il tempo e prenderne coscienza.
Invernomuto prova a intercettare le traiettorie sonore che attraversano la complessa e stratificata area del Mediterraneo registrandone i continui movimenti e assecondando l’intreccio dei suoi accadimenti e delle sue narrazioni. Black Med naviga quindi senza seguire una cartografia regolare e categorica ma, al contrario, si lascia attraversare dalle rotte e identità multiple di cui ascolta e archivia i ritmi e le sonorità.
Le traiettorie seguite da Black Med valicano l’area perimetrale del Mediterraneo in senso propriamente geografico, per prendere in considerazione geografie più ampie, informali e non ufficiali, procedendo da Marsiglia a Barcellona, da Napoli e Pompei a Palermo, da Belgrado a Brindisi, da Il Cairo, il Canale di Suez e la Nubia al Lago Vittoria, includendo le rotte migratorie che storicamente mettono in relazione la sponda africana, asiatica ed europea del Mediterraneo.
La piattaforma blackmed.invernomuto.info (progettata per essere accessibile sia online – a partire dal 28 ottobre 2021 – che offline, in formato di installazione sonora) ha raccolto, allo stato attuale della ricerca, oltre 30 ore di contenuti e contributi musicali selezionati da Invernomuto e da una serie di partecipanti fra cui Paul Gilroy, Rabih Beaini, Donato Epiro, Kareem Lotfy, Ma’an Abu Taleb e altri musicisti e ricercatori a cui gli artisti hanno chiesto di proporre una selezione musicale che rispondesse alla ricerca di Black Med.
L’opera “Black Med, Pompeii” è risultata tra i progetti vincitori del bando Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
“Invernomuto” è il nome della personalità artistica generata nel 2003 da Simone Bertuzzi (Piacenza, 1983) e Simone Trabucchi (Piacenza 1982). Vivono e lavorano a Milano). Invernomuto è autore di progetti di ricerca articolati nel tempo e nello spazio, da cui derivano cicli di opere fra loro interconnesse.
Su una base teorica comune Invernomuto tende a ragionare in modo aperto e rizomatico, sviluppando differenti output che assumono la forma di immagini in movimento, suoni, azioni performative e progetti editoriali, nel contesto di una pratica definita dall’utilizzo tanto disperso quanto puntuale di media differenti.
La realtà vi è osservata secondo principi e interessi documentaristici, ma per restituirne una rappresentazione immaginifica e quasi astratta, che apre a margini di riflessione e interrogazione critici.
Invernomuto indaga in particolare universi sottoculturali, muovendosi attraverso pratiche diverse, in cui l’idioma vernacolare fa parte di un percorso di avvicinamento e affezione alle culture orali e alle mitologie contemporanee, osservate con uno sguardo che desidera esserne profondamente contaminato e rigenerato.
All’interno di questo processo un ruolo fondamentale è svolto dalla dichiarata inautenticità di alcuni dei materiali utilizzati, che sottolinea non solo il dato reale ma anche quello fittizio e mistificato delle realtà che Invernomuto esplora. Entrambi gli artisti sviluppano inoltre linee di ricerca individuali, con i progetti musicali Palm Wine e Still.
Nel 2021 partecipano a Liverpool Biennial 2021 e 58th October Salon-Belgrade Biennial 2021. Tra le mostre personali The Green Parrot, Barcellona (2021); Auto Italia, Londra (2020); Galleria Nazionale, Roma (2019); NN Contemporary Art, Northampton (2019); Pinksummer, Genova (2019); Artspeak, Vancouver (2015); Marsèlleria, Milano e ar/ge kunst, Bolzano (entrambe 2014).
Il loro lavoro è stato inoltre esposto a Tate, Londra; Manifesta 12 Palermo; Villa Medici, Romal; Alserkal Avenue, Dubai; Kunsthalle Wien, Vienna; Nuit Blanche 2017; Parigi, Museion, Bolzano; Kunstverein München, Monaco; Bozar, Bruxelles; FAR°, Nyon; Centre d’Art Contemporain, Ginevra; Bétonsalon, Parigi; Istituto Italiano di Cultura. Addis Abeba; American Academy in Rome, Roma; PAC, Milano; Vleeshal, Middelburg; Centre Pompidou, Parigi; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Hangar Bicocca, Milano; Netmage 07/09, Bologna; Premio Furla, Bologna; No Fun Fest 2009, New York; Biennale Architettura 11, Venezia.