Partita la vendemmia nell’antica Pompei: servirà a produrre il vino Villa dei Misteri
POMPEI. È iniziato oggi il tradizionale taglio delle uve nei vigneti dell’antica Pompei, un “rito” che ormai da 22 anni celebra il filone di studi partito nel 1996 che ha fatto tornare a vivere le viti della città sepolta dal Vesuvio, da cui si ricava il famoso vino Villa dei Misteri.
La coltivazione delle uve e la produzione del vino fanno parte di un progetto scientifico di studio degli impianti e delle antiche tecniche di viticoltura pompeiana avviato negli anni ‘90 nell’ambito degli studi di botanica applicata all’archeologia condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco Archeologico di Pompei, cui ha fatto seguito una convenzione con l’Azienda Vinicola Mastroberardino, che si è occupata negli anni delle ricerche preliminari, dell’impianto e della coltivazione dei vigneti dell’antica Pompei, fino alla produzione finale del vino.
Questa mattina, quindi, il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, e il prof. Piero Mastroberardino, nella Domus del Triclinio all’aperto, hanno celebrato la giornata della vendemmia che rinnova questa consolidata collaborazione, volta alla valorizzazione del territorio archeologico e delle sue peculiarità.
L’idea progettuale, nata nel 1994, dapprima riguardava un’area limitata degli Scavi, per poi ampliarsi e giungere oggi a interessare 15 aree a vigneto ubicate tutte nelle Regiones I e II dell’antica Pompei (tra cui Foro Boario, casa del Triclinio estivo, Domus della Nave Europa, Caupona del Gladiatore, Caupona di Eusino, l’Orto dei Fuggiaschi, ecc.) per un’estensione totale di circa un ettaro e mezzo e per una resa potenziale di circa 40 quintali per ettaro.
Da quelle uve nasce il vino Villa dei Misteri, di cui quest’anno si trova in commercio quello scaturito dalla vendemmia del 2013. Esso rappresenta un modo unico per raccontare e far conoscere Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica e quale luogo di valorizzazione e, al tempo stesso, di difesa del territorio, del paesaggio e dell’ambiente.
Il Villa dei Misteri è frutto dell’uvaggio storico di Piedirosso e Sciascinoso cui si è aggiunto, a partire dal millesimo 2011, l’importante contributo dell’Aglianico, vitigno simbolo della Campania, testimone millenario della viticoltura di origine ellenica e tra le varietà più adatte alla produzione di grandi rossi da lungo invecchiamento. Risale al 2007 l’ampliamento del progetto di ricerca sulla Vitis vinifera a Pompei, con l’individuazione di ulteriori aree da ripristinare a vigneto, aree destinate prevalentemente all’Aglianico.