Pompei, avviato il cantiere di restauro e scavo della Casa del Larario nella Regio V
POMPEI. Altri splendidi tesori di Pompei, mai visti prima d’ora, presto potranno essere ammirati dagli appassionati di tutto il mondo. È iniziato nei primi giorni del 2022, infatti, un nuovo cantiere di restauro e scavo nella cosiddetta Casa del Larario, la domus venuta alla luce nell’estate del 2018, durante i lavori di scavo nella Regio V di Pompei.
Ne dà notizia il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, attraverso il suo account Instagram: «È appena iniziato un nuovo cantiere di restauri e scavi nella casa del Larario, un’abitazione con affreschi eccezionali, venuta alla luce in anni recenti durante il Grande Progetto Pompei sotto la direzione di Massimo Osanna, dove ora proseguono i lavori per studiare, conservare e rendere fruibile un altro pezzo della storia affascinante di Pompei».
Come anticipato anche da Zuchtriegel, l’ultimo step consiste proprio nel rendere visitabile al pubblico un altro edificio bellissimo di Pompei, emerso solo negli ultimi anni. Il maestoso larario, ritrovato in questa domus della Regio V rimasta sottoterra fino al 2018, è considerato il più grande fino ad ora mai scoperto a Pompei.
La sua presenza fa dedurre che il giardino in cui sorge fosse un luogo domestico dedicato al culto dei Lari, che nella cultura romana proteggevano casa e famiglia. La conferma arriva dall’arula (piccolo altare per i sacrifici agli dei) in manifattura di terracotta che testimonia il fervore dell’epoca.
L’altare per il culto dei Lari è sorvegliato (come nell’uso dell’epoca) da una coppia benaugurante di sinuosi serpenti, un pavone solitario che fa capolino nel verde, fiere dorate in lotta con un cinghiale nero e cieli mattutini in cui si alzano in volo svariati uccellini, un pozzo, una grande vasca colorata, il ritratto di un uomo con la testa di cane.
Tutti elementi simbolici che riassumono la fede dell’epoca. Resta il mistero della proprietà della domus, che di certo doveva essere di rango elevato. Gli studi in corso, insieme ai nuovi scavi intrapresi con l’avvio del cantiere, proveranno a chiarire anche questo aspetto. In attesa di poter ammirare “il più grande larario di Pompei”.