Nel 2021 registrati oltre 16mila terremoti in Italia: il report dell’Istituto di Geofisica
ROMA. Sono stati 16.095 i terremoti sul territorio italiano e nelle zone limitrofe localizzati dalla Rete Sismica Nazionale nel corso del 2021: una media di 44 terremoti al giorno, ovvero in media un evento ogni mezz’ora.
«Anche nel 2021 si è confermato il trend degli ultimi tre anni, con i terremoti più forti localizzati al di fuori del territorio italiano», afferma Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
«Come si vede dalla mappa pubblicata su INGVterremoti, gli eventi sismici che hanno fatto registrare una magnitudo pari o superiore a 5.0 – aggiunge – sono avvenuti in Algeria, in Croazia e nel Mare Adriatico, anche se alcuni di essi hanno avuto un risentimento anche nel territorio italiano».
«Il 6 gennaio del 2021 – prosegue Amato – è avvenuto un terremoto di magnitudo 5.2 a pochissimi chilometri da Petrinja in Croatia, connesso alla sequenza sismica iniziata alla fine del 2020 con un terremoto di magnitudo 6.3 del 29 dicembre nella stessa località. Il 18 marzo 2021 sulle coste dell’Algeria, inoltre, si sono registrati due terremoti di magnitudo 6.2 e 5.3».
«Per il primo terremoto algerino – dice i sismologo – il Centro Allerta Tsunami dell’INGV (CAT-INGV) ha emanato un’allerta tsunami di livello arancione per le coste dell’Algeria prossime all’epicentro e un messaggio informativo per le altre coste del mar Mediterraneo, Italia compresa».
«Gli ultimi giorni del mese di marzo sono stati caratterizzati dalla sequenza sismica in Adriatico centrale, iniziata il 27 marzo con il terremoto di magnitudo 5.2 localizzato a circa 80 km dalle coste della Puglia garganica e a una trentina di chilometri dall’isola croata di Lastovo».
Il numero di terremoti localizzati in Italia nel 2021 è di poco inferiore a quello del 2020 e si mantiene stabile dal 2019. Numeri inferiori a quelli registrati negli anni 2016-2017-2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale. Il contributo di questa sequenza iniziata il 24 agosto 2016, in termini di numero di eventi, è comunque importante anche nel 2021, rappresentando circa il 30% del totale della sismicità in Italia.
«Il primo terremoto italiano del 2021 si è verificato nel modenese, a Pavullo nel Frignano, 1 ora e 3 minuti dopo l’inizio del nuovo anno. L’ultimo, invece, lo abbiamo localizzato a Sefro, in provincia di Macerata, a meno di mezz’ora dalla mezzanotte: entrambi hanno fatto registrare una magnitudo inferiore a 2.5» spiega Maurizio Pignone, geologo dell’Ingv.
«La Sardegna – aggiunge – si conferma la regione con il minor numero di terremoti, mentre la Sicilia ha avuto oltre 80 eventi di magnitudo pari o superiore a 2.5, più di tutte le altre regioni. Se, però, contassimo anche i terremoti molto piccoli, il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica e “vincerebbero” Marche e Umbria con rispettivamente circa 3.000 e 5.000 eventi».
«Il terremoto più forte – rivela Pignone – è avvenuto in Sicilia, presso Motta Sant’Anastasia (Catania), il 23 dicembre 2021, all’interno di uno sciame sismico con oltre 50 eventi nel giro di tre giorni ed è stato caratterizzato da una magnitudo 4.3. Il più piccolo, invece, è stato registrato vicino Gubbio (Perugia) il 13 agosto 2021 con una magnitudo che, in questo caso, è stata 0.0, localizzato dalla Rete Sismica Nazionale in un’area d’Italia dove la sensibilità della rete è massima».
I terremoti che hanno caratterizzato il 2021 sono “navigabili” con la mappa interattiva e con una story map di tipo “dashboard” realizzata dal Team di INGVterremoti. «Con la dashboard si può navigare tra tutti i terremoti del 2021 su una mappa interattiva e interrogare ogni singolo terremoto per visualizzare i relativi parametri ipocentrali» evidenzia Pignone, che prosegue: «Inoltre, con le infografiche il pubblico interagisce con la mappa, selezionando le aree e visualizzando le informazioni sulla magnitudo massima, sulla loro distribuzione nei 12 mesi dell’anno e tanto altro».
«La rappresentazione grafica degli eventi sismici verificatisi in Italia – interveine infine il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv – è uno strumento fondamentale che l’Ingv mette a disposizione dei cittadini e della comunità scientifica per incrementare la consapevolezza della fragilità dei nostri territori lungo tutta la penisola, oltre che a dare uno strumento di ricerca agli studiosi di tutto il mondo».
«Nonostante il perdurare della pandemia – aggiunge – la sorveglianza sismica effettuata dall’Ingv non si è fermata, neanche un secondo. La consapevolezza della natura del nostro territorio, della sua sismicità e della sua conformazione geologica è un’attività informativa che l’Istituto persegue costantemente con continue azioni di divulgazione della ricerca e del monitoraggio come la Giornata della Alfabetizzazione Sismica promossa dall’Ingv nel mese di gennaio di ogni anno: la Terra è un pianeta vivo, l’Italia continuerà sempre ad avere terremoti e dobbiamo investire nella loro maggiore conoscenza per difenderci meglio in futuro».