Pompei, stipendi e spese: è scontro a distanza Lo Sapio-Amitrano
POMPEI. Aumento di “stipendio” agli amministratori comunali e spese per smartphone istituzionali: è scontro a distanza fra l’attuale primo cittadino di Pompei, Carmine Lo Sapio, e l’ex inquilino di palazzo De Fusco, Pietro Amitrano.
L’ex sindaco, in un recente comunicato, aveva così commentato il ritocco al rialzo delle indennità per sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale: «A Pompei non si è perso tempo nel prendere atto della legge di bilancio 2022 nella parte in cui ha previsto l’adeguamento delle indennità agli amministratori locali» in merito all’ultimo aumento delle indennità per gli amministratori stabilito dal Comune.
«I nostri cari amministratori – aveva detto –, sempre attenti e vicini alle esigenze della città, anche questa volta sono stati i precursori di una norma di legge che ha, sì, previsto tale aumento, ma a decorrere dall’anno 2024, applicando alle attuali indennità un aumento del 30% (la percentuale varia a seconda del numero di abitanti). È vero, inoltre, che la legge stabilisce la possibilità di usufruire dell’aumento già nel 2022 e nel 2023, ma nel rispetto di alcune regole particolari (e direi opportune visto i tempi che stiamo vivendo)».
Tra queste regole, infatti, vi è la possibilità – fermo restando l’adempimento di alcuni atti amministrativi obbligatori – di applicare per il 2022 e per il 2023 solo un aumento parziale per poi arrivare a regime nel 2024: il 45% della soglia prevista al 2024 per il 2022 (corrispondente ad un aumento complessivo di circa il 15%) e il 68% della stessa soglia per il 2023 (circa il 20% del totale).
L’Ente di Palazzo De Fusco si è adeguato infatti subito alla legge di bilancio – approvata dal Parlamento lo scorso 29 dicembre – che ha previsto »per l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani la parametrazione al trattamento economico dei presidenti delle Regioni».
Tutto è rivisto al rialzo sulla base di percentuali “che tengono conto della popolazione residente”. La percentuale di maggiorazione “per i sindaci dei Comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti” – è questo il caso di Pompei – è del 30%. «Non capisco la polemica. È una decisione del Governo. Come sempre – ha risposto duro e caustico Lo Sapio – Amitrano ha strumentalizzato la vicenda».
Amitrano, nella nota, aveva anche contestato a Lo Sapio l’ultimo «acquisto di uno smartphone con i soldi della comunità, “per le esigenze politico/amministrative” del sindaco».
Anche su questo punto arriva a stretto giro la replica dell’attuale primo cittadino. «Quando e se Amitrano lo riterrà opportuno, sarò pronto a confrontarmi con lui in un dibattito pubblico aperto ai cittadini di Pompei».
L’acquisto criticato dall’ex sindaco fa riferimento a un telefono Samsung da 399 euro “comprensivo di Sim per attività istituzionale” autorizzato con determina ufficiale. «Si tratta di un telefonino che verrà dato in dotazione alla segreteria del sindaco – replica ora Lo Sapio – questo ex amministratore dimentica che avrebbe dovuto dotare la propria segreteria di un telefono istituzionale».
Il cellulare della discordia non sarà dunque utilizzato dal sindaco. «Sia istituzionalmente, che per questioni personali, ho sempre usato il mio cellulare. Basta controllare il mio biglietto da visita. Fin dagli esordi della campagna elettorale, i cittadini hanno il mio numero privato. Il nuovo smartphone sarà utilizzato dalla segreteria».