Carrefour saluta Pompei, al suo posto arriva Apulia. Salvi i dipendenti: riassorbiti senza esuberi
POMPEI. Carrefour lascia Pompei, arriva Apulia. Senza esuberi, ma con l’incognita sul rinnovo del contratto integrativo aziendale (Cia). È su quest’ultimo versante – relativo alle precedenti condizioni contrattuali previste dal Cia attualmente in vigore per 35 dipendenti del market di Pompei e in scadenza il 30 giugno 2022 – che i sindacati sono divisi.
Cgil, Cisl e Uil, infatti, hanno chiesto “l’integrale applicazione dello stesso Cia” da parte della nuova proprietà, “Apulia agroalimentare” di San Severo a Foggia. Si tratta di un marchio del settore Gdo che – secondo Carrefour – gestirà i punti vendita con una propria società controllata.
Il passaggio di consegne, a Pompei, ha già riguardato il market alimentare di via Plinio. Il punto vendita, dal 22 gennaio 2022, è gestito dalla Geodesia srl, una società controllata da “Apulia”.
«Il rischio concreto, dal punto di vista delle maestranze, è legato proprio a questo aspetto. Eventuali subappalti di Apulia potrebbero scaricarsi negativamente sui lavoratori» hanno già tuonato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Nel frattempo, la nuova proprietà ha “riassorbito, senza esuberi” i 35 dipendenti ex Carrefour di Pompei.
Il progetto messo in campo dal colosso francese Carrefour prevede la cessione, entro febbraio 2022, di tutti i punti vendita attualmente gestiti nella regione Campania, che sono 22.
I vertici aziendali di Carrefour – nel corso dell’ultimo incontro svoltosi anche con le rappresentanze sindacali – hanno annunciato l’intenzione di trasferire 18 punti vendita in gestione diretta e 4 punti vendita gestiti da terzi, ad “Apulia Distribuzione”, franchisee già partner dell’azienda dal 2020.
Il piano di rilancio aziendale prevede 769 esuberi, ma nessuno di questi ha riguardato i dipendenti di Pompei. Lavoratori e famiglie alle quali la nuova proprietà “garantisce l’applicazione dell’attuale piattaforma contrattuale relativa al Contratto collettivo nazionale Federdistribuzione”.
In merito al Cia, la nuova proprietà ribadisce la disdetta “alla naturale scadenza in quanto non adeguato alla nuova realtà aziendale”. È proprio questo il punto che ha diviso i sindacati: Cgil, Cisl e Uil restano contrari alla ridefinizione del contratto integrativo.
La Ugl (Unione generale del lavoro), al contrario, plaude alle modalità di closing sulla trattativa. «Non riusciamo a comprendere i motivi della diffidenza mostrata al tavolo della vertenza dalle sigle confederali – ha dichiarato Ugo Pavia, responsabile Ugl Campania – la nuova proprietà ha mostrato un atteggiamento propositivo. Per trattare sul Cia ci sarà comunque tempo fino a giugno».