Abusivismo e corruzione, la Polizia sequestra un agriturismo a Pompei: 14 persone indagate
POMPEI. Questa mattina la Polizia ha proceduto al sequestro preventivo di fondi e manufatti inerenti ad una struttura turistico-ricettiva di via Ponte Izzo a Pompei, l’agriturismo “Vivi Natura Resort”, per una consistenza complessiva di oltre 14.200 metri quadrati.
Il sequestro è avvenuto sulla base del decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nell’ambito di una più vasta indagine avviata per il reato di lottizzazione abusiva.
L’inchiesta sugli abusi edilizi privati, però, si muove sullo sfondo di una più ampia gamma di reati contro la pubblica amministrazione. Sono complessivamente 31 i capi di imputazione che interessano, a vario titolo, le 14 persone indagate. Tra queste – fa sapere la nota della Procura – oltre ai rappresentanti della struttura turistico-ricettiva, figurano anche geometri dell’Ufficio tecnico comunale (Utc) e un capitano della Polizia municipale di Pompei.
Oltre alla lottizzazione abusiva, le ipotesi di reato vanno dall’abuso di ufficio alla corruzione propria, dal falso ideologico in atti pubblici alla violazione del segreto d’ufficio, da falsità ideologica in certificati ai reati edilizi ed urbanistici.
Le indagini, svolte dal Commissariato di Polizia di Pompei, diretto dal vicequestore Antonella Palumbo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, si sono giovate di intercettazioni telefoniche e di una consulenza tecnica.
L’attività investigativa – fa sapere la Procura della Repubblica oplontina – ha permesso di accertare “la realizzazione progressiva, nel corso di circa 30 anni, di una lottizzazione abusiva a scopo edificatorio relativa all’agriturismo “Vivi Natura Resort”, situato in via Ponte Izzo nel Comune di Pompei, realizzata attraverso una pluralità di interventi protrattisi sino all’aprile 2021”.
Gli interventi, secondo la Procura, sarebbero avvenuti “in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica, implementando alcuni immobili preesistenti, totalmente abusivi, oggetto di istanze di condono edilizio rigettate o comunque non definite e di ordinanze comunali di demolizione, alcuni dei quali acquisiti al patrimonio comunale a seguito della mancata ottemperanza all’ordine di demolizione, edificati in un’area soggetta a vincolo di inedificabilità, a vincolo paesaggistico e di rispetto stradale, con un mutamento di destinazione, da area agricola a struttura turistico-ricettiva, incompatibile con il Piano regolatore generale (Prg) vigente, edificando volumetrie abusive per oltre 5.000 metri cubi”.
Le indagini, come affermato dal gip nel decreto di sequestro preventivo, consentono di ritenere che le opere abusive siano state realizzate grazie “alla voluta e deliberata connivenza tra coloro che avrebbero dovuto tutelare gli interessi pubblici e gli amministratori dell’agriturismo Vivi Natura”.
Sono emersi, infatti, sempre secondo quanto ritenuto dal gip, “l’illegittimità della gran parte dei procedimenti amministrativi promossi e portati avanti dall’Ufficio tecnico del Comune di Pompei; il mancato rinvenimento di atti amministrativi (…); la mancata esecuzione di accertamenti finalizzati a verificare (…) quali fossero effettivamente le opere realizzate e, soprattutto, in quale contesto di realtà edilizia e commerciale andassero ad inserirsi”.
In particolare, è stato accertato un episodio di corruzione nei confronti di un geometra dell’Utc di Pompei, il quale, a fronte della dazione indebita di una somma di denaro da parte del committente delle opere abusive, avrebbe omesso il fermo dei lavori, l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi e la dovuta vigilanza sui lavori in corso.
Inoltre, sono stati accertati due reati di falso ideologico in atto pubblico, da parte di un geometra dell’Utc di Pompei e di un capitano della Polizia municipale di Pompei, che avrebbero omesso di riportare, in due distinti verbali di sequestro, alcune opere abusive relative ad un manufatto sito in via Civita Giuliana di Pompei, di proprietà dello stesso soggetto titolare dell’agriturismo “Vivi Natura Resort”.
Il sequestro preventivo di questa mattina, oltre ad essere finalizzato alla misura di sicurezza della confisca con riferimento al reato di lottizzazione abusiva, secondo la nota della Procura si è reso necessario, altresì, come ritenuto dal gip, al fine di impedire la protrazione e l’aggravamento delle conseguenze dei reati accertati, commessi “in spregio della morfologia del territorio, dei vincoli posti a tutela dell’ambiente nonché della disciplina urbanistica funzionale all’ordinato e armonioso assetto del territorio”.