Il Progetto Hub divide Pompei: il Comune cerca il dialogo, tre imprese ricorrono al Tar
POMPEI. Progetto Hub, è scontro pure tra gli imprenditori di Pompei. Confcommercio si schiera con l’amministrazione comunale che, per bocca del sindaco Carmine Lo Sapio e dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Raffaella Di Martino, svela «di non ricorrere ai giudici contro il progetto. Vogliamo intraprendere la strada del dialogo con Rfi».
Ma tre imprese preferiscono sfilarsi e scrivono un ricorso al Tar. L’obiettivo degli imprenditori è chiaro: provare a stoppare il progetto, definito «uno scempio, distruttivo per via Plinio e per l’economia turistica di Pompei» sponsorizzato grazie ai 33 milioni di euro già assicurati dal Ministero Infrastrutture.
Questi i nuovi sviluppi della vecchia querelle che ruota attorno al milionario appalto per la costruzione del cosiddetto Hub di interscambio ferroviario tra la linea Rfi Napoli-Salerno e la linea Eav-Circumvesuviana Napoli-Sorrento. Un progetto finanziato da fondi statali, appaltato a Rfi, leggasi Reti Ferroviarie Italiane.
Il progetto Hub, lo scorso 20 dicembre 2021, ha ricevuto l’ok da parte del Governo. Con buona pace, dunque, delle proteste bipartisan espresse in consiglio comunale. Il nuovo Hub per Pompei è stato infatti definito dallo stesso sindaco come «non rispondente agli interessi della città».
A spingere per la protesta sono pure gli imprenditori della zona maggiormente interessata dai lavori. Si tratta dei ristoratori, dei gestori di parcheggi e camping per turisti, che da più di trent’anni esercitano le loro attività lungo via Plinio: la via che il progetto Hub vorrebbe chiudere al traffico.
Il progetto prevede una procedura da 52 espropri, che colpiranno circa 90 tra immobili appartenenti ai privati o ad antichi imprenditori. Anche a seguito delle loro proteste, la Giunta aveva già deciso “di promuovere un giudizio di impugnazione” contro l’ultimo atto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità.
Il Dicastero di Roma, il 26 novembre 2021, aveva infatti concluso in positivo la conferenza dei servizi svolta sul progetto. “Si tratta di un provvedimento lesivo degli interessi del Comune” così recitava l’atto di indirizzo approvato in Giunta. Il termine per promuovere il ricorso al Tar è però scaduto.
«Non abbiamo fatto ricorso. Preferiamo interloquire con Rfi per concordare una soluzione che incontri le esigenze degli imprenditori soprattutto in merito ai problemi che sorgerebbero dalla totale chiusura di via Plinio» ha dichiarato ieri l’assessore ai Lavori Pubblici, Di Martino.
Anche lei presente all’ultimo incontro tenutosi la settimana scorsa in Municipio coi vertici di Confcommercio, rappresentata invece dal presidente Luigi Longobardi. «Non abbiamo proposto ricorso. Lo hanno fatto invece privatamente tre o forse quattro imprenditori di Pompei» ha poi aggiunto il sindaco Lo Sapio.
La querelle continua a infuocare anche la polemica politica. Il capo dell’opposizione, Domenico Di Casola, attraverso un post sul social Facebook ha tuonato: «Con questo progetto, così come impostato, si rischia di tagliare fuori dalla risorsa turistica di Pompei il centro e le periferie della città. Dopo mesi, ecco giungere il progetto definitivo, che non accoglie nulla di quanto detto dall’opposizione in consiglio comunale».