Pompei, la proposta di Di Casola per sbloccare condoni e bonus fiscali
POMPEI. «Convocazioni mirate della Commissione locale per il paesaggio» in base al tipo di istruttoria di cui necessita una richiesta di condono, al fine accelerare lo smaltimento di ben 4mila pratiche inevase e «consentire ai cittadini di Pompei di poter godere dei benefici fiscali» come Bonus e Superbonus.
È la richiesta che il leader della minoranza in consiglio comunale, Domenico Di Casola, ha fatto pervenire, tra gli altri, al presidente del consiglio comunale, Giuseppe La Marca, al presidente della II Commissione consiliare Urbanistica, Massimo Malafronte, all’assessore all’Urbanistica, Raffaella De Martino, e al dirigente del V Settore ufficio tecnico, Gianfranco Fimiani.
Di Casola parte dalla premessa che «il Comune di Pompei ha negli archivi del proprio Ufficio tecnico circa 4.000 pratiche di condono pendenti e non ancora evase, se non in minima parte. L’urgenza della evasione delle pratiche edilizie e ambientali nasce dall’esigenza di fornire risposte quanto mai tempestive alle necessità di regolarizzare gli abusi edilizi, ove possibile, che gli autori hanno provveduto ad autodenunciare nei termini previsti dalle Leggi vigenti».
«Sono molteplici le limitazioni per il godimento di un immobile derivanti dai limiti della mancata risposta alla relativa istanza di sanatoria per abusi edilizi» dice il consigliere comunale, che spiega: «In primis, ovviamente, la mancata conformità urbanistica e ambientale dalla quale discendono una serie significativa di mancate possibilità, tra cui le più urgenti sono relative alla impossibilità di accedere a mutui bancari, nel caso di trasferimenti immobiliari, e di apportare trasformazioni esterne dell’immobile su cui pende la istanza di sanatoria».
«Si aggiunga a ciò – continua – che le recenti possibilità offerte dal Governo per gli interventi edilizi oggetto di agevolazioni fiscali, Bonus e Superbonus, sono sfruttabili (sempre nel caso di immobili sottoposti a condono edilizio non ancora esitato) solo parzialmente».
«Se le manutenzioni straordinarie interne (detrazione al 50%), appaiono gravate da un iter amministrativo sproporzionato ma comunque affrontabile, diverso è il caso del “Bonus Facciate” e dei “Superbonus” per efficientamento energetico e strutturale, che sembrano difficilmente applicabili, in quanto gli interventi di manutenzione straordinaria assentibili non devono comportare “alterazione dello stato dei luoghi né dell’aspetto esteriore del manufatto”. Il tutto in stridente contrasto con quanto fissato dalla normativa nazionale in termini di agevolazioni, che è stata estesa anche agli immobili sottoposti a condono».
«Non più agevole è poi il percorso istruttorio delle istanze paesaggistiche, genericamente intese. Le stesse, pur distinte tra semplificate e ordinarie, vengono sottoposte al comune vaglio della Locale Commissione per il Paesaggio. Alle stesse, ad istruttoria pronta, si dovrebbero unire le istanze di condono».
Da qui la proposta di separare i “filoni di istruttorie” per snellire lo smaltimento delle 4.000 pratiche e dare risposte ai cittadini. «Il tutto – conclude il consigliere comunale – lascia supporre un ingente lavoro per l’Ufficio Beni Ambientali che potrebbe giovarsi della eventuale separazione dei tre filoni di istruttorie appena indicati e prevedere conseguenti convocazioni “mirate” della Commissione Locale per il Paesaggio con sedute specifiche per le pratiche semplificate e gli accertamenti di compatibilità paesaggistica, per le ordinarie, per i condoni e per le istanze legate alle agevolazioni fiscali».