Natura, biodiversità e archeologia: così un “muro verde” proteggerà Pompei
POMPEI. Natura, biodiversità e archeologia sono i pilastri su cui poggia il futuro turistico e culturale di Pompei. È in atto una vera e propria “rivoluzione verde” nell’area archeologica, che ha avviato un massiccio programma di rimboschimento delle aree naturali “a corona” delle mura di Pompei.
Sarà ora un “muro verde” a proteggere la citta antica, nell’ambito del piano di valorizzazione della biodiversità e degli oltre 50 ettari del patrimonio naturalistico pompeiano. Il programma, avviato già nel 2021, consentirà, tra il 2022 e il 2024, di mettere a dimora più di 6.000 tra alberi e arbusti in nuove aree boschive nell’ubertosa corona di verde che circonda l’area archeologica.
Già con la sistemazione paesaggistica della passeggiata lungo le mura da Porta Anfiteatro a Porta Nola, infatti, nella primavera 2021 erano stati messi a dimora dal Parco 70 cipressi e 1.300 tra corbezzoli e lentischi.
Nel corso dell’estate 2021, poi, 225 pini di Pompei, compresi quelli maestosi lungo le mura della città antica, sono stati salvati dall’attacco dei parassiti che li avrebbero portati alla morte, grazie al ricorso ad una particolare tecnica endoterapica sperimentata con successo dal Servizio manutenzione verde del Parco.
All’inizio del 2022 è partita anche la realizzazione del Bosco di Porta Anfiteatro. Si tratta di un’area verde di oltre 8.500 metri quadrati, ai margini della suggestiva necropoli di Fondo Pacifico e al confine con la necropoli di Porta Sarno, con forti valenze paesaggistiche e già in parte utilizzata come area di sosta e picnic per i visitatori del Parco.
Qui i visitatori potranno sostare e rilassarsi in un ambiente unico al mondo, dove il bosco offrirà nuovi percorsi, siti di nidificazione e riparo per la fauna selvatica, punti di osservazione. Il tutto anche nel rispetto di regole filologiche della storia e dell’archeologia.
Infatti la nuova “versione” del Bosco di Porta Anfiteatro – ha fatto sapere il Parco Archeologico – è ispirata al rapporto intrinseco tra natura e sacralità nell’antico Mediterraneo, che trovò espressione nei boschi sacri di antichissima memoria come quello di Nemi nel Lazio, ma anche nelle pitture pompeiane di “paesaggi sacri” dominati da grandi alberi.
Anche le specie arboree e arbustive sono state individuate dalla società benefit Arbolia (con la quale è stata istituita una sponsorizzazione tecnica del progetto) e poi sono state selezionate dal Parco di Pompei tra le varietà attestate in epoca romana, secondo le ricostruzioni di studi sulle componenti naturalistiche del paesaggio antico.
È per questo che Bosco di Porta Anfiteatro sarà ricreato con circa 400 alberi tra lecci, platani, tamerici, olmi, querce, collocati seguendo la sola regola della suggestione che il luogo ha offerto ai piantatori, con il lancio di ciottoli bianchi, picchettature con canne di fiume e legature di rafia a formare macchie e radure con cespugli di rose, corbezzoli (a rappresentare l’immortalità), mirti, lentischi.
Poco distante, lungo le mura, si potrà passeggiare sotto il mandorleto di 60 piante e percorrere la nuova passeggiata dei cipressi, già messa a dimora dal Parco nell’autunno 2021, per raggiungere la bellissima necropoli di Porta Nola, lungo il confine con la necropoli di Porta Sarno. Un percorso ispirato ad una forma di sacralità antica quanto interiore, vagando per luci, aedicolae, aedes.
Il progetto è coordinato da Paolo Mighetto, responsabile del Servizio Verde di Pompei e delle aree in extramoenia, e rappresenta una prima parte del programma di rimboschimento quale valorizzazione delle biodiversità del Parco Archeologico di Pompei.
L’intervento è stato possibile grazie al contributo di Sa.Gest., azienda global service tecnologica operante nei settori oil & gas, civile, industriale ed energetico e che ha realizzato e manutiene il moderno percorso integrato, visivo e sonoro denominato “Una notte a Pompei”.
Per Arbolia si tratta del primo di alcuni interventi di forestazione che la società benefit svilupperà nel Parco Archeologico di Pompei. Nata su iniziativa di Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti per sviluppare nuove aree verdi in Italia, Arbolia progetta, promuove e realizza iniziative di imboschimento e rimboschimento su terreni messi a disposizione dalla pubblica amministrazione e dai privati, con il sostegno economico di aziende sensibili alla sostenibilità ambientale.
Oltre che della messa a dimora, la società benefit si occupa anche della cura e manutenzione degli alberi per i primi due anni, sollevando la pubblica amministrazione dai relativi oneri. Con il nuovo bosco urbano di Pompei, salgono a 18 le cinture verdi realizzate da Arbolia in Italia.
La collaborazione pubblico-privato è stata possibile grazie all’Ufficio Fundraising e Relazioni esterne del Parco Archeologico di Pompei, che si occupa della raccolta di idee e proposte, studia e progetta attività, anche in sinergia con i mecenati culturali.