Comune e Santuario ricordano l’anniversario dell’istituzione municipale di Pompei
POMPEI. Il 29 marzo del 1928 si coronava il sogno, visionario ed illuminato, del fondatore della nuova Pompei, il Beato Bartolo Longo. Con il Regio decreto 621, firmato da Sua Maestà il Re d’Italia Vittorio Emanuele III, la “Valle di Pompei” veniva elevata al rango di Comune autonomo e prendeva il nome di Comune di Pompei.
I confini del nuovo ente comunale così delineato includevano gli scavi della città antica e il Santuario dedicato alla Madonna del Rosario. In occasione del 94esimo anniversario della nascita del Comune di Pompei, il sindaco Carmine Lo Sapio ha deposto un omaggio floreale presso il monumento di Bartolo Longo.
L’omaggio è stato posto per ricordare tutti i cittadini pompeiani – laici, ecclesiastici, civili e militari – che, in questi 94 anni, in guerra e in pace, hanno donato la loro esistenza per il bene della patria e della Città di Pompei.
Presenti il Grande Ufficiale Rodolfo Armenio, rappresentante in Campania dell’associazione internazionale “Regina Elena”, e il vicepresidente nazionale dell’associazione nazionale “Regina Elena”, il Generale di Divisione Giovanni Albano.
Anche il Santuario ha voluto ricordare i 94 anni dalla fondazione di Pompei. «Oggi – si legge infatti sulla pagina Facebook dell’ente – è un giorno speciale per la città di Pompei, fondata il 29 marzo 1928, un anno e cinque mesi dopo la scomparsa del Beato Bartolo Longo. Eppure proprio l’Avvocato, divenuto Apostolo della Carità, ne è considerato a pieno titolo il Fondatore».
Come ricorda il Santuario, fu Don Bartolo a volere l’apertura dell’ufficio postale e telegrafico, il tracciamento di via Sacra, la costruzione delle case operaie, della stazione ferroviaria, della fontana pubblica, delle Opere sociali. E anche dopo la sua morte, intorno al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, continuò ad estendersi la città.
Tra le figure che più s’impegnarono per l’autonomia del Comune il Santuario ricorda anche Fratel Adriano di Maria, al secolo Enrico Celentano, religioso lasalliano e direttore dell’istituto Bartolo Longo. «Fu amico e consigliere del Beato – si legge ancora – e spese tante energie nell’educazione dei bambini e degli adolescenti affidatigli svolgendo, al pari tempo, un ruolo civile e sociale fondamentale».