Spaccio per la movida a Pompei, incastrato il pusher famoso su TikTok
POMPEI. Spaccio per la movida nella Fonte Salutare, incastrato il pusher famoso su “TikTok”. Era infatti conosciuto specialmente fra i giovanissimi perché pubblicava video sul social TikTok, in cui indicava il luogo e la data precisa per la consegna della droga, il 28enne pusher di Pompei arrestato infine dai Carabinieri.
Incensurato, appartenente a una famiglia della “Pompei bene”, descritto in pratica come un insospettabile da diversi ambienti vicini alle forze dell’ordine, il presunto pusher è finito in manette dopo una lunga indagine condotta dai militari della Compagnia di Torre Annunziata – agli ordini del maggiore Simone Rinaldi – e della stazione di Pompei, guidati dal luogotenente Angelo Esposito.
Secondo l’accusa, il 28enne che ora è recluso nel carcere di Poggioreale con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, vendeva “erba” nella Fonte Salutare.
S tratta dell’ex polmone verde della città di Pompei, adesso trasformato nel giardino del degrado e divenuto ostaggio della cosiddetta mala-movida. La stessa che, molto probabilmente, si collegava su TikTok per assistere all’ultimo video postato dal presunto pusher di Pompei.
Tradito infine proprio da quel “vizietto” incontrollabile, di indicare sui social luoghi e orari precisi per lo scambio droga-soldi. L’inchiesta dei carabinieri è nata dopo un’attenta osservazione dei video pubblicati dal presunto pusher sul celebre social network.
Da qui è proseguita la raccolta dei primi indizi, poi l’arresto, avvenuto in via Sacra, nella Fonte Salutare di Pompei, dopo che l’insospettabile 28enne col “vizietto di TikTok” aveva appena spacciato della marijuana. I carabinieri, al momento dell’arresto, gli hanno ritrovato addosso circa 5 grammi di “erba”.
Una volta strette le manette ai polsi del presunto pusher, le forze dell’ordine hanno eseguito un’accurata perquisizione domiciliare. Nella casa del 28enne pompeiano sono stati ritrovati – poi messi sotto sequestro – circa 500 grammi di marijuana, già detenuti sottovuoto, e ancora quasi 30 grammi di hashish, bilancini di precisione, bustine per il confezionamento della droga.
Ma, soprattutto, del denaro contante. Tanto. Circa mille euro: soldi ritenuti dagli investigatori come provento dell’illecita attività di spaccio “versione 3.0”. Lo spaccio partiva infatti grazie a un video pubblicato su TikTok.
Messaggi criptici e in codice, che venivano inviati di risposta anche dai giovani consumatori di marijuana e hashish (in molti sono stati pure identificati dai carabinieri, nda), comunque infine decifrati dalle forze dell’ordine e rivelatisi quindi decisivi per l’arresto: il secondo eseguito nelle ultime due settimane dai carabinieri di Pompei.
In precedenza, infatti, le forze dell’ordine avevano stretto le manette ai polsi di un 45enne pregiudicato cittadino di via Fontanelle: accusato anche di spaccio, l’uomo è finito in carcere per una condanna definitiva a 6 anni e mezzo che, ora, resta quindi solamente da scontare.