Epopteia: a Pompei la mostra personale di Nello Petrucci
POMPEI. “Epopteia” è una parola del greco antico che significa “guardare al di sopra”, per ricostruire il passato o rintracciare un’identità, un processo di conoscenza ed emersione alla coscienza in cui l’io dell’artista lascia il posto a una visione che è al di là dei propri ricordi e del proprio tempo.
La mostra “Epopteia” di Nello Petrucci, organizzata in collaborazione con Art and Change, impresa d’interesse sociale che divulga attività culturali e civiche senza scopro di lucro, con il patrocinio del Comune di Pompei, sarà ospitata presso M Gallery – Habita 79 di Pompei.
“Epopteia”, a cura di Luigi Giordano, è l’anteprima di un nuovo progetto che l’artista Nello Petrucci presenta per la prima volta assoluta a Pompei come gesto d’affetto e gratitudine nei confronti della sua città. Composta da una selezione di circa diciassette lavori per lo più composti da Stampa su carta Fine Art Giclèe e serigrafie, e tre sculture provenienti dal suo archivio, si sviluppa così “Epopteia”.
Un racconto surreale ed ironico che, come contenuto nel titolo, rimanda ad un processo conoscitivo in cui il soggetto conoscente non si distingue dall’oggetto conosciuto: è quindi il risultato di un incontro in cui una parte non è predominante sull’altra ma che conduce ad un percorso di illuminazione e di esperienza.
L’accento è quindi posto sul processo, sul percorso fatto dall’artista, dove l’opera funziona come una sorta di porta invisibile attraverso la quale si esce da un mondo e se ne entra in un altro.
I punti di contatto fra queste due dimensioni, visibili nella stessa raccolta di opere, partendo dalla tecnica alla rappresentazione stessa, sono appunto quelli attorno a cui si organizza tutta la narrazione, provenienti dalla rielaborazione di alcuni degli elementi più significativi accumulati e riorganizzati nella fase di produzione.
Sono quindi immagini ben scolpite nel tempo, come se l’artista avesse fotografato il tempo e la società che gli da anima in tutte le sue paure e contraddizioni.
Permane così immutata la “natura tecnica” di Petrucci, dove con estrema fedeltà ed innovazione resta coerente al suo pensiero artistico, collegando elementi che contraddistinguono le sue opere e la sua corrente artistica donando all’osservatore una nuova o più chiavi di lettura.
Queste sono simbolo di lotta e di protesta in un mondo in cui spesso gli interessi economici prevalgono su quelli che invece dovrebbero essere il bene comune di ogni società. Petrucci ha improntato la sua ricerca su temi a lui e a tutti noi molto vicini. Temi che toccano tutte le nostre vite nella quotidianità dei nostri giorni.
Infatti il percorso espositivo proposto e studiato, consisterà nel sondare la varietà composta di espressioni che costituiscono la ricerca artistica di Petrucci in un “dialogo” di confronto e di scambio, dando così allo spettatore i mezzi per un ampia riflessione sulla società in cui viviamo attraverso temi sociali, ambientali, etici e di uguaglianza.
Obiettivo della mostra è dunque quello di concedere all’osservatore un’esperienza che permetta di riconsiderare ciò che abitualmente percepisce, osserva, sente e vive, ponendo così un distinto che lascia spazio a ciò per cui vale realmente lottare come la libertà, mettendo così da parte realtà artefatte, ingannevoli ricche di principi malsani che ledono la dignità di ogni essere umano. Questo è possibile solo come suggerisce dopo tutto il titolo della mostra “Epopteia”, ovvero solo guardando oltre a ciò che comunemente siamo abituati a vedere.
Petrucci attraverso le sue opere con una tecnica leggera ci spinge quindi ad aprire bene gli occhi, allontanarci da ciò che passivamente subiamo ed ascoltiamo, dandoci la conferma che l’arte, la sua arte, è uno strumento di riscatto sociale, ma soprattutto uno strumento di attivazione sociale, dando in fine all’osservatore la responsabilità all’azione per un cambio di rotta verso una società fondata su principi, moralmente eticamente equi e corretti.