Al via Pompeii Theatrum Mundi: si parte con “Gloria” e “Due Regine”
POMPEI. La rassegna estiva Pompeii Theatrum Mundi, realizzata con il Parco Archeologico di Pompei diretto da Gabriel Zuchtriegel, in collaborazione con il Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio, prenderà il via il 17 giugno 2022.
La kermesse artistica presenterà al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei fino al 16 luglio 2022 quattro spettacoli a firma di importanti registi e artisti della scena nazionale e internazionale, con sensibilità, stili e linguaggi che vanno dalla danza al teatro all’arte visuale e musicale.
Si parte venerdì 17 giugno (replica sabato 18 giugno) alle ore 21 con “Gloria” di Josè Montalvò. «La gioia di danzare permette di arrivare alla saggezza, di abbracciare più serenamente l’esistenza, di trovare un’intesa più piacevole tra la realtà e noi stessi. Ripetere che la gioia è più profonda della tristezza». Con queste parole il coreografo Montalvò porta a Pompei il suo recente “Gloria”.
Sedici artisti venuti da tutti i continenti attraversano il mondo con musiche vorticose e romantiche. Un ingegnoso e superbo montaggio di video mostra come gli animali stanno perdendo a poco a poco il loro territorio. È un appello alla difesa della natura.
Gli artisti raccontano uno alla volta, brevemente, il loro percorso nei minimi dettagli e inscenano anche le loro danze. Si passa dalla musica africana con sottofondo alla musica classica all’inverso, cioè dalla danza sulle punte al tam tam. I movimenti di gruppo, i canti africani, sono energici, gli artisti hanno un sorriso espressivo. Un’opera che celebra con ottimismo la danza e la vita.
Venerdì 24 giugno (replica sabato 25 giugno) alle ore 21 sarà la volta di “Due Regine” elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti.
Due attrici e registe interpretano le regine Mary Stuart ed Elizabeth Tudor, incatenate l’una all’altra in un eterno duello: due regine, due donne, due religioni, due temperamenti opposti, due segni zodiacali in contrasto, due visioni della politica, della vita, dell’amore, due destini. La vita dell’una significa la morte dell’altra: pur di vincere si ricorre alla guerra e all’intrigo, viene sacrificato ogni sussulto di pietà, ogni possibile misericordia.
Alla storia narrata dai documenti si affianca una drammaturgia parallela dove si intrecciano improvvise apparizioni di fantasmi tra le magiche rovine di Pompei, autobiografia, sogno, racconto. Le due regine finalmente si incontrano, in nome di una visione del potere diversa da quella che impararono dai loro padri e che, forse, porterà in futuro alla pace.