Pompei, blitz tra chalet e bancarelle: 9 verbali. Si indaga sui “permessi facili” in Comune
POMPEI. Scavi, ancora un blitz contro le bancarelle abusive e gli chalet “irregolari” per turisti: raffica di multe e sequestri. I controlli straordinari sono scattati ieri mattina.
Per circa cinque ore gli uomini della polizia municipale – agli ordini del comandante Gaetano Petrocelli – coadiuvati dagli agenti della Polizia di Stato e dai Carabinieri hanno letteralmente passato al setaccio tutta l’area di piazza Immacolata, quella più vicina all’ingresso principale degli Scavi di Pompei.
Pesante il bilancio finale dell’ultimo blitz: 9 verbali per “difformità di occupazione rispetto allo spazio legalmente autorizzato” poi il sequestro della merce esposta – gadget di vario genere, cappellini contro il sole, magliette e giochi per bambini – a carico di uno storico ambulante sorpreso a vendere senza alcuna concessione.
Il totale delle multe elevate ieri dai vigili di Pompei ammonta a 2.174 euro. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco della città degli Scavi, Carmine Lo Sapio, che ha disposto la stretta sui controlli «per garantire la legalità commerciale e la salvaguardia del turismo».
Gli ultimi controlli rappresenterebbero solo la classica punta dell’iceberg relativa a un’indagine più ampia, avviata nel 2020 dai Carabinieri di Pompei e che ora potrebbe chiudersi anche a stretto giro, individuando i presunti responsabili amministrativi di un sistema di “permessi facili” rilasciati durante gli ultimi anni nei pressi del Parco Archeologico di Pompei.
Un “sistema” che, secondo gli inquirenti, da tempo consentirebbe ad alcuni storici ambulanti di occupare il suolo pubblico senza permessi o autorizzazioni. Gli ultimi controlli sono stati effettuati ieri proprio per verificare il possesso da parte degli ambulanti dei permessi per l’occupazione del suolo pubblico da esibire all’esterno degli Scavi.
Il primo blitz anti-abusivi, nei pressi degli Scavi, scattò a luglio 2021. A effettuarlo furono i Carabinieri: controlli per verificare la regolarità delle licenze, ma infine nessun sequestro e poche multe. Quel primo blitz fu soltanto un modo per sondare il terreno.
I veri controlli raccontano invece di altre due date chiave. È il 3 agosto del 2020 quando i Carabinieri decidono per la stretta sulle bancarelle e sui chioschi ritenuti abusivi nei dintorni del Parco Archeologico di Pompei.
Il blitz scatta di mattina e in collaborazione coi militari del Posto Fisso Scavi. I Carabinieri verificano il possesso, da parte di ambulanti e imprenditori, dei permessi per l’occupazione del suolo pubblico. La task-force, stavolta, si conclude con 19 multe per un totale di circa 5mila euro.
La raffica di controlli, il 16 gennaio del 2021, portò invece i carabinieri a entrare anche in Comune, sequestrando circa 20 faldoni definiti come “scottanti”. Fascicoli riempiti con carte intestate e timbrate: vecchie autorizzazioni per licenze commerciali, rilasciate prima del 2020 dal Comune di Pompei, versamenti di denaro per sospette occupazioni abusive del suolo pubblico tra via Plinio e via Roma, cambi di proprietà e cessioni “allegre” di chioschi e negozi di souvenir per turisti. Tutto è adesso finito sulla scrivania dei pm della Procura di Torre Annunziata.