Archeologia e criminalità: tre recuperi dei Carabinieri tra Pompei e Stabia nel 2021
POMPEI. Tra i beni recuperati nel 2021 dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) ce ne sono stati tre di altissimo valore archeologico per Pompei ed altri siti antichi vesuviani.
Due provengono direttamente da Pompei e in particolare dagli scavi clandestini che negli ultimi anni avevano interessato l’area fuori le mura di Civita Giuliana. Qui i militari dell’Arma del Nucleo Tpc, grazie alle indagini portate avanti in coordinamento con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e con il Parco archeologico di Pompei, hanno restituito al patrimonio culturale beni di inestimabile valore.
Si tratta di un carro cerimoniale e di tre strappi di affresco rinvenuti nella Villa di Civita Giuliana, zona a 800 metri circa a nord di Pompei. Altri tre strappi di affresco, provenienti invece da Stabia, sono stati recuperati e restituiti al Parco archeologico di Pompei che li ha ricollocati al Museo archeologico “D’Orsi” di Castellammare.
Nella relazione annuale del Nucleo Tpc dei Carabinieri si fa ampio riferimento a questi importantissimi ritrovamenti. «Di particolare rilievo – si legge nella nota – fra le attività investigative condotte dal Nucleo, vi è quella che nel gennaio 2021 a Pompei ha portato personale del locale Parco Archeologico, nel corso di attività di scavo avviata a seguito di evidenze investigative del Nucleo Tpc di Napoli, al rinvenimento di un carro di rappresentanza risalente al 79 d.C.».
«Tale carro – prosegue la relazione – risultava essere già oggetto di trattative sul mercato illecito, da parte di alcuni tombaroli, ancor prima del suo recupero, così come comprovato ed accertato dalle indagini esperite».
Nel maggio 2021, inoltre, sono stati restituiti al direttore generale del Parco Archeologico di Pompei tre strappi di affresco (risalenti al I secolo a.C.- I secolo d.C.) asportati dall’area archeologica di Civita Giuliana, a ridosso degli Scavi di Pompei e recuperati dal Nucleo Tpc di Napoli.
Gli accertamenti erano stati avviati nel luglio del 2012, quando i militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli rinvennero una buca coperta da uno strato di lamiere, terra e coltivazioni, che conduceva ad uno degli ambienti di una villa romana.
Il ritrovamento avvenne nell’ambito di una complessa attività di indagine nei confronti di un sodalizio criminale dedito allo scavo clandestino ed alla ricettazione su territorio nazionale ed internazionale di beni archeologici. Le indagini hanno quindi permesso di sequestrare anche i tre pannelli affrescati divelti, provento di illecita attività di scavo pronti per essere esportati all’estero.
Sempre nel maggio 2021 presso il Museo Archeologico “Libero D’Orsi” di Castellammare di Stabia furono restituiti al Parco Archeologico di Pompei, tre strappi di affresco (I secolo a.C.-I secolo d.C.) asportati da quel sito Unesco e recuperati dal Nucleo Tpc di Monza.
Ma non è stata solo l’archeologia vesuviana a beneficiare del prezioso lavoro del Nucleo Tpc dei Carabinieri. Anzi, si può dire che il 2021 è stato un anno particolarmente significativo per i recuperi effettuati.
Sono stati infatti 2.034 i beni recuperati l’anno scorso dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, unità periferica con competenza regionale sulla Campania, del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
La maggior parte dei recuperi del 2021 riguarda il settore antiquariale, archivistico e librario (1.178 beni recuperati), seguito da quello dei reperti archeologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (844 beni recuperati) e da quello dei reperti paleontologici (12 beni recuperati), per un valore economico, in caso di commercializzazione, stimato essere di quasi due milioni e mezzo di euro.
Per quanto attiene alla contraffazione, sono state 198 le opere sequestrate: falsi di arte contemporanea – ma non solo – che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali oltre un milione di euro.
Ci sono queste e altre notizie relative al contrasto dei traffici d’arte nella pubblicazione “Attività Operativa 2021” edita dal Comando Carabinieri Tpc, già disponibile sui siti www.beniculturali.it e www.carabinieri.it.
Per quanto attiene al territorio campano nel periodo di riferimento, anche in considerazione dell’attenuazione delle misure di contrasto legate al Covid-19 ed alla conseguente maggiore libertà di movimento rispetto all’anno precedente, si è registrato un leggero aumento dei furti in genere, aumentati dai 25 dell’anno 2020 ai 28 dell’anno 2021, confermato da un leggero aumento anche degli oggetti trafugati, aumentati dai 458 dell’anno 2020 ai 641 dell’anno 2021.
Il contrasto alle attività illecite è rimasto invece pressoché costante sia per quanto riguarda l’attività preventiva, espletata mediante i numerosi controlli delle aree archeologiche, paesaggistiche e monumentali campane nonché mediante i frequenti controlli alle fiere, ai mercati ed agli esercizi di settore nonché mediante puntuali verifiche della sicurezza museale, che repressiva relativamente alle denunce e al numero di reati perseguiti.