Robotica e archeologia: a Pompei entra nel vivo il progetto RePair

POMPEI. È entrato nel vivo il progetto “RePair”, acronimo di Reconstructing the past: Artificial Intelligence and Robotics meet Cultural Heritage. Partito nel settembre 2021, esso grazie a una tecnologia d’avanguardia, contribuirà alla ricomposizione delle migliaia di frammenti degli affreschi della Casa dei Pittori al lavoro e della Schola Armaturarum, conservati nei depositi del Parco Archeologico di Pompei.

I frammenti, come piccole tessere di un puzzle, saranno risistemati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e una infrastruttura robotica, dotata di braccia meccaniche in grado di scansionare i frammenti, riconoscerli tramite un sistema di digitalizzazione 3D e restituirgli la giusta collocazione.

A giugno si è tenuto, presso l’Auditorium del Parco Archeologico di Pompei, l’incontro tra i vari partner finalizzato a pianificare i futuri sviluppi del progetto, inclusi i sopralluoghi sui luoghi di conservazione dei frammenti.

In particolare, nel corso dei tavoli di lavoro, si è discusso di tutte le questioni tecniche relative all’acquisizione/scansione totale dei frammenti, degli algoritmi da utilizzare per la risoluzione del puzzle composto dai vari pezzi e della logistica della robotica per la manipolazione e spostamento dei fragili frammenti.

Oggetto di questa sperimentazione sono gli affreschi del soffitto della Casa dei Pittori al Lavoro nell’Insula dei Casti Amanti, danneggiati dall’eruzione del 79 d.C. e poi ridotti in frantumi dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Su tale contesto lavora già a partire dal 2018 il gruppo di esperti di pitture murali dell’Università di Losanna. Il progetto RePair procederà parallelamente e in modo coordinato con quello in corso da parte dell’équipe svizzera.

Il secondo caso di studio è costituito dai frammenti degli affreschi della Schola Armaturarum, determinati dal crollo dell’edificio nel 2010 e in parte ancora non ricollocati.

Partner del progetto “RePair”, assieme al Parco Archeologico di Pompei sono l’Università Ca’ Foscari di Venezia (ente coordinatore), la Ben-Gurion University of the Negev di Israele, l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), l’Associacao do Instituto Superior Tecnico Para a Investigacao e Desenvolvimento del Portogallo, la Rheinische Friedrich Wilhelms Universitat di Bonn in Germania ed il Ministero della Cultura. Il progetto ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea, nell’ambito della Grant agreement n. 964854.

On-line è il sito internet del progetto www.repairproject.eu che da questo momento, assieme ai canali social dedicati (Facebook, Twitter, Instagram, YouTube) consentirà a studiosi ed esperti, ma anche solo a curiosi di seguire l’evoluzione delle varie fasi delle attività.

Allo scopo di identificare il progetto è stato ideato un logo con una sua identità visiva, il cui concept nasce dall’impiego di un frammento di affresco che si smaterializza fino a trasformarsi in pixel rappresentanti dalle forme geometriche; affiancato dal naming. La creatività del logo esprime l’unione tra l’antico e le nuove tecnologie.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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