Pompei, città dei murales: nuove meravigliose opere d’arte realizzate durante lo Street Festival
POMPEI. Anche quest’anno Pompei si conferma “città dei murales”. Nuove meravigliose opere di street art tutte da scoprire sono state realizzate sui muri della città nel corso della seconda edizione di Pompei Street Festival svoltosi dal 22 al 24 settembre 2022.
L’evento, ideato e diretto da Nello Petrucci, ha portato in città migliaia di turisti, italiani e stranieri, tanto da far registrare il “tutto esaurito” nelle strutture ricettive per tutti i tre giorni della manifestazione.
Quest’anno la manifestazione ha visto gli street artist all’opera anche negli Scavi, grazie al protocollo d’intesa sottoscritto tra Comune e Parco Archeologico.
L’artista argentino Maxi Bagnasco ha dipinto sulla facciata sud dell’edificio scolastico “Luigi Leone” (piazza Schettini), un enorme murales che raffigura Diego Armando Maradona. L’opera in pochi giorni ha attratto già migliaia di persone. L’amministrazione comunale ha anche annunciato che quella strada (oggi traversa Vittorio Emanuele III) sarà intitolata a Maradona.
Altri murales bellissimi hanno colorito Pompei. Marcus Debie in arte Gomad ha realizzato un murale speciale sul muro laterale del comando di Polizia Municipale. L’opera, ispirata agli antichi affreschi di Pompei, racconta la storia di una giovane donna che guarda stupita il cielo dopo l’eruzione del Vesuvio.
Santa Gross – Julián Santamaría ha realizzato un’opera (parete esterna del “Bellucci”) ispirata al “Calamon Gallo azul” uno degli unici uccelli che i romani non mangiavano ma anzi accudivano come animali da compagnia. Le perle nel becco si basano su un antico mosaico rinvenuto nelle rovine di Pompei. Il tutto in un contesto di fuoco ma rinato come una fenice, così come la città di Pompei che risorge dalle ceneri dopo l’eruzione del Vesuvio che distrusse tutto.
Klonism ha dipinto una replica di una scultura di fontana di rane egiziana trovata tra le rovine di Pompei di quando la città fu sepolta nella cenere dall’eruzione del Vesuvio. Ma ha realizzato anche una rielaborazione di uno dei tanti murales trovati tra le rovine di Pompei
Oscar Brum Art ha realizzato un murales (via Astolelle) intitolato “De tripas, corazón”. È un proverbio spagnolo/messicano che fa riferimento alla necessità di raccogliere forze per superare situazioni difficili in cui ci troviamo. A volte il cuore (corazón) è sopraffatto e sembra non essere in grado di affrontare situazioni del genere, allora dobbiamo appellarci al nostro intestino (tripas).
Può anche essere interpretato come far uscire positivo dal negativo, l’amore dall’odio o dalla tristezza. Il cerchio d’oro intorno al cuore rappresenta lo spazio sacro intorno a noi, in cui qualsiasi cosa arrivi è lì per insegnarci qualcosa.
Parallelamente a questo, ha voluto incorporare alcune delle immagini più iconiche dell’antica Pompei: forme del corpo umano, nello specifico figure fallici e mammelle. Tali figure hanno avuto molte connotazioni e significati diversi nella storia fino ai nostri giorni.
Il cinema è stato protagonista della giornata conclusiva, con la premiazione dei corti in gara. Premio menzione speciale a “The Boy and the mountain” (Cile) di Santiago Aguilera e Gabriel Manreal; Premio miglior colonna sonora a “Just like water” (Grecia) di Manos Triantafillakis.
Premio Miglior fotografia a “Storia d’amore” di Filippo Tamburrini; Premio miglior regia sezione corti ad Antimo Campanile (“Leggero leggerissimo”); Premio miglior regia sezione documentari a “Phoenix David’s dream” (Brasile) Vinicius Donola Roberta Salomone e Joao Rocha.
Premio miglior attore a Gigi e Ross per “Amici per la pelle” di Angela Bevilacqua; Premio del pubblico a “Leggero leggerissimo” (Italia) di Antimo Campanile. La menzione speciale Archeo Film, Premio Maiuri è andata a “Antica Trasversale Sicula. Il cammino della Dea madre” di Francesco Bocchieri e Luana De Cunto.
