Il legame che unisce cammino sinodale e percorso giubilare longhiano a Pompei
POMPEI. Un convegno di sabato scorso ha ripreso il cammino sinodale della diocesi di Pompei con l’intervento della professoressa Giuseppina De Simone.
La filosofa, docente ordinario nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, sezione San Luigi, nonché membro del gruppo di coordinamento nazionale del Sinodo, ha chiarito nella sua conferenza la logica di fondo del Sinodo, che è una stretta relazione, quasi uno scambio di doni, tra Chiesa universale e Chiesa particolare, facendo emergere lo stretto legame tra cammino sinodale e cammino giubilare longhiano.
Le considerazioni della De Simone sono state basate su alcune suggestioni espresse nella recente Lettera pastorale dell’Arcivescovo Prelato di Pompei, Tommaso Caputo, dal titolo: “Dall’illuminazione interiore di Bartolo Longo un nuovo slancio per Pompei e un modello per il mondo”.
«I cantieri di Betania – ha affermato la professoressa De Simone – sono icona di una Chiesa che coniuga ascolto della Parola di Dio e servizio. Non sono una sorta di programma calato dall’alto, ma una proposta che consenta quell’auspicata conversione sinodale e pastorale della Chiesa».
«L’immagine di un cantiere dà l’idea di una novità che nasce dall’operosità, la corresponsabilità e la progettualità, che rappresentano una sorta di risposta attuale alla provocazione di Marta rivolta a Gesù: “Di’ a mia sorella che mi aiuti”. I cantieri di Betania vogliono pertanto essere l’ascolto profondo del grido dell’umanità del giorno d’oggi».