Sbarca a Napoli il movimento “Fari di pace”: quello che tutti i porti dovrebbero essere
NAPOLI. Fari di pace, un’iniziativa a favore e sostegno della pace e contro le armi nucleari, ha fatto tappa a Napoli nella giornata di sabato 19 novembre 2022.
Promossa da Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, l’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi gruppi ed associazioni sia cattoliche che laiche: Movimento Campano Pace e Disarmo, Agesci Zona Napoli, Associazione Scuola di Pace, Azione Cattolica, Chiesa Battista via Foria, Comunità Lasalliana Scampia, Greenpeace, Gridas, Movimento Focolari, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Peacelink Campania, Rete Pangea, Settore Laicato Diocesi di Napoli, Un Ponte per, Caritas, Asso.Gio.Ca., Cisl e Cgil.
L’iniziativa ha avuto luogo in diversi porti italiani, allo scopo di accendere simbolicamente dei fari che illuminino e indichino la strada.
Il porto è un luogo fisico, ma viene assunto anche a simbolo, vuole essere, nelle intenzioni della manifestazione, un luogo di approdo, vuole essere aperto all’accoglienza e chiuso al trasporto di armi nucleari, vuole essere un luogo che rischiara, accoglie, integra e non un luogo da cui transitino strumenti di morte.
La manifestazione ha avuto il via al Varco Pisacane, i delegati si sono recati presso l’Autorità Portuale per consegnare le proprie richieste: non autorizzare l’accesso in rada alle navi a propulsione nucleare o con armi atomiche ed essere invece solleciti nell’accoglienza di profughi.
La manifestazione è proceduta poi lungo via Duomo sventolando bandiere della Pace, per giungere alla Cattedrale, dove hanno preso parola l’arcivescovo Battaglia, suor Marisa Pitrella, direttrice della Caritas, Nicola Ricci, segretario della Cgil Napoli e Campania, Melicia Comberiati, segretaria Cisl Napoli, Padre Alex Zanotelli, Comitato Campano Pace e Disarmo, Angelica Romano, Un Ponte Per, Carlo Tombola, The Weapon Watch, intervallati da inserti musicali proposti dal coro Euphoria della Chiesa Battista di Via Foria e dal Coro interetnico Mille colori composti da giovani di Scampia.
Altre richieste, invece, sono state rivolte all’amministazione della città: quella di attuare il piano di emergenza esterno per incidenti nucleari al porto, approvato dalla prefettura nel 2006, di aderire all’appello “Italia, ripensaci!” per la sottoscrizione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e di promuovere una riduzione della spesa militari a vantaggio di quella sociale.
Impegnarsi e lavorare per la pace significa innanzitutto questo: costruire una cultura di pace e fratellanza e attivarsi prima che si giunga al conflitto bellico.
Lo spiega bene Filippo Severino di Pax Christi Italia: «Vogliamo che i porti, da cui spesso partono carichi di armi e navi militari, da basi per le guerre siano trasformati in Fari di Pace, luoghi che consentano l’incontro tra le persone e l’accoglienza dei migranti che fuggono da violenza e miseria».