Giulierini riceve il Premio Maiuri a Pompei: «Emozionatissimo e grato alla giuria»
POMPEI. «Sono emozionatissimo e sono veramente grato alla giuria per questo riconoscimento»: così Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale (Mann) di Napoli, intervenuto ieri a Pompei, nell’aula consiliare di Palazzo De Fusco per ricevere il Premio internazionale per l’Archeologia “Amedeo Maiuri”.
Il premio, istituito a Pompei, è intitolato al grande archeologo che dal 1923 al 1961 fu alla guida della Soprintendenza alle Antichità della Campania, con competenze anche su parte del Lazio, Molise e Basilicata e che diede impulso agli scavi archeologici dell’area vesuviana che così consentirono di riportare alla luce, tra le altre città e siti, la gran parte di Ercolano e della Pompei attualmente visibile.
«Per me – ha continuato il direttore del Mann – essere qui oggi significa raccogliere tanti anni di lavoro, di sacrificio e dedico questo premio a tutti coloro che amano i beni culturali».
A consegnare l’ambito riconoscimento a Giulierini sono stati gli archeologi Antonio De Simone, e Umberto Pappalardo, rispettivamente curatore della manifestazione e presidente della giuria del Premio.
Con loro a Palazzo De Fusco c’erano Piero Pruneti, direttore della rivista “Archeologia Viva”, che ha moderato la serata, don Pietro Caggiano in rappresentanza del Santuario di Pompei, e Carlo Manfiredi, ideatore e direttore artistico della manifestazione.
Nato a Cortona (Arezzo) 53 anni fa, Paolo Giurlierini si è laureato in Etruscologia e Antichità Italiche e specializzato in Archeologia Classica presso l’Università di Firenze con il massimo dei voti. Dal 2001 al 2015 ha diretto il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (Maec).
Nel 2015 viene nominato direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli del quale, in successione, riapre le sezioni Egizia, Epigrafica, Magna Grecia e Preistoria, divenendo “Artefice del raddoppio dei visitatori del Mann, che in tal modo diventa una “casa aperta” al contesto socioeconomico e culturale che lo circonda”.
È stato preso il calco della mano destra dell’archeologo toscano, che presto verrà trasformato in bronzo. Il cimelio, assieme a quello ricavato dalla mano di Masanori Aoyagi, archeologo giapponese, vincitore dell’edizione del 2021 del Premio, sarà messo in una hall of fame che il Comune di Pompei, promotore del Premio, ha progettato di allestire.