Aspettando il ministro, la svolta di Zuchtriegel nella gestione di Pompei
POMPEI. «Vogliamo rivoluzionare l’accoglienza con una biglietteria attrezzata e con guide sempre presenti, un ristorante panoramico e forse anche un agriturismo che ospiti studenti, oltre ad una rete di collegamenti stabili con Pompei». Dopo aver fornito con presentazioni estemporanee i primi “assaggi” della nuova gestione, Gabriel Zuchtriegel ha tracciato la bozza di progetto per il dopo-Grande Progetto Pompei, nell’attesa di una giornata di sole che consenta la prima visita del ministro Gennaro Sangiuliano.
Il Parco Archeologico di Pompei da tempo si sta preparando a dovere per la prima visita del neo ministro della Cultura del governo di centrodestra. A breve, dopo quasi vent’anni, riapre al pubblico la Casa dei Vettii, una tra le più belle di Pompei e probabilmente la più emblematica del suo stile di vita, caratterizzato da grande senso di accoglienza, tolleranza e mobilità sociale.
Per il 2023 sanno aperti (a rotazione) alle visite turistiche 115 edifici (anziché i 55 di prima) grazie a 30 nuove assunzioni di custodi. L’obiettivo è di arrivare ai quattro milioni di visitatori lambiti nel 2019.
Per questo sono state pensate tutta una serie di misure d’accoglienza, a partire dall’automatismo delle biglietterie, un ristorante à la carte presso la Casina dell’Aquila abbinata alla caffetteria, una serie di chioschi dislocati lungo il percorso archeologico.
Inoltre, vale la novità della creazione e valorizzazione di un’azienda agricola che pratichi allevamenti di piante ed animali in forme sostenibili e in coerenza col clima e il territorio vesuviano.
Sarà incentivato il turismo eperienziale basato sull’osservazione dell’attività artigianale della rete agroalimentare del territorio, che é praticamente la stessa di venti secoli fa.
Il brand Pompeii regala la “chicca” della“mappa artistica” degli Scavi di Pompei, disegnata da Simonetta Capecchi che sarà in primis donata a Sangiuliano, in una bella giornata di sole, successivamente diventerà un gadget alla portata di tutti i visitatori.
Dall’intervista di Zuchtriegel all’Ansa risulta evidente che bisognava fare di necessità virtù, dopo che sono venuti a mancare i mezzi finanziari e le occasioni di prima, nella gestione di una politica mediatica efficace, in quanto sospinta da grandi eventi originati da scoperte archeologiche e riaperture clamorose di edifici pubblici e/o privati.
In sintesi il nuovo progetto disegna “un luogo dove si possa spendere un’intera giornata, a misura di famiglie”, “amato e frequentato prima di tutto da chi abita nei dintorni ma così vario da convincere i turisti a tornare più e più volte”.
Se ne traggono quali elementi strategici della nuova iniziativa gestionale del Parco Archeologico saranno al vaglio del neoministro della Cultura, pubblicamente dichiaratosi “conservatore” e quindi probabile estimatore della fabbrica del “buono” creata con tecniche innovative, ma rigorosamente ispirata alla sapienza antica.
I punti di forza saranno in primis quelli di un’accoglienza turistica immaginata in un’azienda agricola a 360 gradi, dove la tradizione detterà i metodi di conservazione e preparazione dei cibi ricavati da materie prime del territorio. Altro cardine dell’iniziativa sarà l’inclusione sociale, grazie alle politiche attive a favore di diversamente abili e percorsi turistici agevolati. È anche stata programmata la collaborazione coi Comuni del comprensorio dove saranno diffuse, attraverso la cultura, le “buone pratiche” riguardo l’ambiente, i cambiamenti climatici e la valorizzazione dei talenti giovanili.
Saranno aperti chioschi dislocati nei quartieri della città antica. Venderanno prodotti locali e in futuro vino, olio, marmellate e formaggi con etichetta“Antica Pompei”.
Il progetto di azienda agricola è partito durante il precedente Governo, adottando la formula del partenariato allo scopo di coinvolgere gli imprenditori locali. «Al momento sono sotto esame i vini di 8 cantine locali» ha fatto sapere Zuchtriegel, annunciando una dote aziendale di 100 ettari di terreni coltivabili.
L’obiettivo è di creare, in agricoltura, un laboratorio di esperienze (varietà orticole, alberi da frutto, viti ecc. tipici del territorio) aperto ai contributi esterni e che si proponga come laboratorio didattico per i giovani e gli operatori agricoli, nella proposta di stili di vita e comportamenti sani, nonché saperi, sapori e valori del territorio vesuviano.