“La Resistenza Negata” di Fortunato Calvino al teatro “Magma” di Torre Annunziata
TORRE ANNUNZIATA. Sarà rappresentata, giovedì 29 dicembre 2022, alle ore 20, al teatro Magma di Torre Annunziata l’opera drammatica “La resistenza negata” di Fortunato Calvino, con storie di resistenza in cui donne e “femminielli” contribuirono a liberare Napoli dal nazifascismo.
L’iniziativa della manifestazione artistica e commemorativa di Antonio Amoretti (recentemente deceduto), protagonista della Resistenza partenopea nelle Quattro Giornate di Napoli e meritevole personaggio di spicco della vita democratica partenopea, nella pratica attiva dell’inclusione sociale, è del Pride Vesuvio Rainbow.
La manifestazione è stata realizzata con la sovvenzione e il patrocinio morale della Città Metropolitana di Napoli e il supporto della sezione Anpi “Maria Penna e Rocco Caraviello” di Torre Annunziata.
“La Resistenza negata” fa rivivere il ricordo dei combattenti per la libertà nella Resistenza delle Quattro Giornate di Napoli e il protagonismo di quanti si impegnarono in una lotta impari contro i nazisti: tra essi tante donne e “femminielli”.
Arcangelo e Mariasole si amarono combattendo insieme, eroicamente, per liberare la città di Napoli dai tedeschi. La “Resistenza Negata” presentata al Campania Teatro Festival è uno spettacolo che è stato molto apprezzato da critica e pubblico, soprattutto perché ha dato il giusto riconoscimento al protagonismo di donne e persone omosessuali, transessuali, “femminielli”, per anni misconosciuto.
L’opera è ispirata ad un racconto di Antonio Amoretti, l’ultimo partigiano delle Quattro Giornate di Napoli. A lui sarà dedicato un momento in ricordo anche perché è stato fondatore della sezione Anpi “Maria Penna e Rocco Caraviello” di Torre Annunziata.
Il partigiano Antonio Amoretti, eroe della Resistenza, presidente onorario dell’Anpi di Napoli, amico e sodale della comunità Lgbt+ ha avuto una fattiva partecipazione al percorso di emancipazione delle persone lesbiche, omosessuali, bisessuali e transgender, col sostegno pubblico nelle manifestazioni di emancipazione, come ai cortei Pride.
Antonio ha avuto un ruolo nobile e decisivo nella narrazione sulla presenza attiva di donne e “femminielli” durante le Quattro Giornate del 1943 allorché Napoli, prima e unica città d’Europa, si liberò da sola dal giogo nazifascista, attraverso un moto d’insurrezione popolare.
Il suo coraggio e l’insegnamento umano ed etico rappresentano un patrimonio collettivo da preservare e valorizzare. Un baluardo che deve restare vivo nelle coscienze e nell’insegnamento alle generazioni successive.
Un patrimonio da presidiare contro ogni fascismo, totalitarismo e forma di discriminazione, nello spirito del dettato costituzionale e a difesa delle libertà politiche ed esistenziali e della dignità delle persone.