Pompei, una corona di rose alla Madonna per invocare la Pace Universale
POMPEI. Al termine della Messa per la LVI Giornata mondiale della Pace (1° gennaio 2023), celebrata dall’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, è stato rinnovato l’omaggio floreale alla statua della Madonna del Rosario, posta sulla Facciata del Santuario, dedicata alla Pace universale.
I vigili del fuoco sono saliti, come da tradizione, interrotta solo nell’anno della pandemia (1° gennaio 2021), in cima alla facciata del Santuario per omaggiare la Madonna del Rosario, la cui immagine è scolpita nella statua che porta sul piedistallo l’iscrizione “Pax” perché Bartolo Longo volle dedicare alla Pace universale la Facciata della cattedrale mariana.
«A volte immaginiamo che la pace sia costruita solo dai governanti che dispongono delle sorti dei loro popoli. Le decisioni dei “grandi” della Terra sono certamente decisive, ma è altrettanto vero che non possiamo chiamarci fuori dalla costruzione di un mondo edificato sulla concordia tra gli uomini. Possiamo essere costruttori di pace ogni giorno iniziando dalle nostre case, dalle scuole, dai luoghi di lavoro» ha dichiarato l’arcivescovo di Pompei.
Il prelato si è riferito esplicitamente ai «piccoli o grandi conflitti della quotidianità» nel discorso che ha spiegato il significato attuale del rito tradizionale dell’omaggio floreale alla statua della Madonna del Rosario.
«Coraggio – ha proseguito Caputo – Mettiamoci in cammino, lasciandoci accompagnare dalla Madonna di Pompei e dal Beato Bartolo Longo» ha concluso, esortando i presenti alla manifestazione civile e religiosa di Pompei, ad intenzioni e propositi di pace.
Insieme alle esortazioni e ai buoni propositi che arrivano dalla Chiesa, appare in pari tempo improcrastinabile la creazione di un movimento pacifista laico e religioso nella necessità di avviare iniziative coerenti e positive allo scopo di proporre un orientamento condiviso ai nostri governanti e successivamente ai potenti del mondo.
Bisogna trovare le parole giuste per avviare iniziative che mettano al bando l’uso delle armi, nella ricerca del dialogo come unico punto di partenza tra gli “uomini e le donne di buona volontà”, allo scopo di evitare il pericolo, sempre più incombente, di una guerra nucleare.