Riapre la Casa dei Vettii a Pompei. Il ministro Sangiuliano: «Ci vuole passione»
POMPEI. «Tutti i mestieri sono importanti, ma avere la responsabilità della tutela del Parco Archeologico di Pompei richiede una grande passione». È il riconoscimento (e nello stesso tempo l’incitamento) che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha rivolto ai funzionari e alle maestranze locali, dopo la cerimonia del taglio del nastro della restaurata Casa dei Vettii.
«Pompei rappresenta un unicum che ci fa capire quello che eravamo, quello che siamo e quello che saremo» ha spiegato Sangiuliano, citando i filosofi napoletani Croce e Vico.
Rimasta chiusa al pubblico per quasi vent’anni la Casa dei Vettii è tornata a risplendere oggi (10 gennaio 2023) sotto un sole “stentato” che ne ha consentito l’inaugurazione, rimandata due volte per inclemenza climatica.
La domus rappresenta uno scrigno d’arte e d’architettura pompeiana tra i più conosciuti e celebrati nel mondo. Affascinante per la sua storia e per l’alto profilo degli affreschi, diffusi ad arte nella dimora prestigiosa, appartenuta a due liberti che si erano arricchiti col commercio del vino.
«Una vera e propria cappella Sistina di Pompei» l’ha definita il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel, che ha ricordato la tormentata vicenda dei lavori di restauro, durati circa 20 anni e che hanno avuto una svolta positiva con l’impegno di Massimo Osanna.
La Casa dei Vettii fu scavata alla fine dell’Ottocento. Il suo restauro risale alla metà degli anni Novanta del ‘900, quando le coperture in cemento si rivelarono inadatte per motivi di sicurezza.
«Il suo restauro ha rappresentato una grande sfida con uno dei cantieri più impegnativi degli ultimi decenni» ha sottolineato Zuchtriegel, ricordando il problema delle coperture degli ambienti e quello del restauro delle raffinate pitture.
«Rimuoverne la cera è stato un lavoro enorme, ma anche di grandissima soddisfazione» hanno raccontato i restauratori, dopo aver riportato alla luce particolari incredibili.
È tornato a risplendere anche il giardino interno, affollato di statue, fontane, cespugli odorosi, giochi d’acqua e circondato dalle colonne del peristilio con zampilli di piccole fontane. Copie di statue hanno arredato l’ambiente come una volta. Tra esse il particolarissimo Priapo di duemila anni fa.
I due fratelli fecero restaurare la casa di 1.100 metri quadrati senza badare a spese. Ricorsero alle maestranze più qualificate, a cui commissionarono raffinate pitture, eseguite in “quarto stile”.
Esse rappresentano scene mitologiche ed erotiche, accompagnate da molti fregi, miniature, dettagli e particolari affascinanti. Tra le immagini più famose il Priapo con l’enorme fallo poggiato sul piatto di una bilancia, posto all’ingresso di casa come segno di prosperità.
Nell’atrio, due casseforti sottolineano ancora una volta la ricchezza dei proprietari, che disponevano di una stalla con ingresso autonomo su un’altra via. Uno stanzino, affrescato con scene erotiche, ospitava la prostituta Eutychis, “greca e di belle maniere” che veniva offerta per due assi.
Una serie di elementi e particolari della domus offre al visitatore uno straordinario spaccato della società. «Da oggi – assicura Zuchtriegel – tornerà ad accogliere i visitatori senza alcuna limitazione».