Pompei-Scafati: una villa pubblica sorgerà nel Real Polverificio Borbonico
POMPEI-SCAFATI. Sono in corso di completamento i lavori pubblici di valorizzazione di 12 ettari di fondo agricolo gestito dal Parco Archeologico di Pompei sul versante vesuviano della palazzina borbonica del Real Polverificio nel Comune di Scafati.
Ne saranno rimodulati gli spazi verdi che offrono una veduta di grande effetto dovuto a due viali alberati da platani monumentali. Le opere prevedono l’installazione di strutture dal design e materiale innovativo, che faranno da contenitori espositivi ai reperti archeologici prelevati dal Parco o dai suoi siti periferici.
La villa pubblica che aprirà a breve i battenti, con aiuole fiorite al posto di erbe infestanti (in passato furtivamente alternate a piante di cannabis), sarà inaugurata a breve, offrendo modalità ricettive (archivi, laboratori, auditorium, spazi espositivi e uffici) e attrattive di visitatori dal territorio circostante, che beneficeranno l’economia locale.
Dovranno necessariamente essere messi in sicurezza anche gli edifici di valore storico-architettonico del complesso direzionale del Real Polverificio Borbonico (la palazzina direzionale e la chiesetta di Santa Barbara con ampio parcheggio, dotato di cancello in ghisa) degli altri 4 ettari di beni demaniali di competenza della soprintendenza di Salerno in comodato d’uso al Comune di Scafati.
Il tutto, con lo scopo di evitare furti ed atti vandalici, come quelli che recentemente hanno suscitato sdegno nella popolazione civile locale. Il Parco Archeologico di Pompei presiede alla tutela dell’intero complesso dell’ex Polverificio Borbonico su un fondo complessivo di 16 ettari.
La struttura ha avuto all’inizio funzioni di fabbrica di munizioni, successivamente è stata inserita nella filiera agricola-industriale di produzione del tabacco campano.
Attualmente la sua mission ha assunto un profilo agricolo-museale di rilievo, sia per le notevoli dimensioni della struttura interessata, che per la specificità dei valori culturali e sociali che esprime nel campo storico/archeologico e nella conduzione agricola.
Di fatti nel corso del 2022 il Parco Archeologico di Pompei ha creato un’azienda agricola che sarà gestita insieme ad imprenditori privati selezionati con un bando di concorso pubblico. Si punta ad estendere la produzione di vino tradizionale da uve prodotte in vigne impiantate sul territorio vesuviano.
È stata, inoltre, estesa la produzione agricola ad altri prodotti della filiera alimentare e al contributo giovanile e dell’inclusione sociale, nel rispetto della biodiversità delle produzioni con tecniche biologiche.
Nella villa pubblica, progettata per il tempo libero delle famiglie del vesuviano-sarnese, sarà realizzato “Parco Archeologico di Pompei, storia di una rinascita”, ovvero la storia di un mondo perduto che rinasce grazie ai giovani ed al sociale, nella collaborazione tra Parco archeologico di Pompei e cooperativa sociale “Il Tulipano”, mediante l’inserimento lavorativo di soggetti con autismi e/o disabilità cognitiva e delle loro famiglie.
Saranno impegnati 21 giovani e adulti con autismi e\o disabilità cognitiva che, grazie al supporto della cooperativa e alla collaborazione con l’azienda agricola, saranno formati presso le aree verdi del Parco Archeologico di Pompei come quella dell’ex Polverificio Borbonico di Scafati.
L’obiettivo è di promuovere, attraverso l’agricoltura, in uno straordinario contesto culturale, l’inclusione di soggetti con disabilità, con particolare attenzione ai bambini, agli adolescenti, operando positivamente sul capitale umano.
È importante ricordare che il progetto rappresentato è stato uno dei 4 recentemente premiati da Confagricoltura. «Siamo felici di essere vincitori di questo bando perché ciò consente di implementare e estendere l’esperienza di agricoltura sociale e di inclusione già avviata dal Parco archeologico di Pompei anche nel Polverificio Borbonico di Scafati».
Così si ha commentato il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, con l’intento di coniugare l’esperienza sociale di coinvolgimento concreto di persone disabili col loro inserimento nel mondo del lavoro, alla valorizzazione di un patrimonio naturale presente nel Parco nel il territorio limitrofo.