Via dei Profumieri: la nuova linea di profumi ispirati all’antica Pompei
POMPEI. Da sempre esiste un legame sottile che unisce la passione per i gioielli a quella per il profumo. Sarà che li accomuna il fatto di essere considerati entrambi beni di lusso, ma c’è dire anche che, sia i preziosi che le essenze, rappresentano spesso strumenti prediletti attraverso cui esprimere i tratti essenziali di una personalità.
Ed è forse per questo che il lancio di una linea di profumi di altissima qualità da parte della famiglia Petraccone-Vitiello, da tre generazioni al timone della storica gioielleria di Pompei “Lina Vitiello”, è stata vissuta un po’ come la diversificazione naturale di una tradizione imprenditoriale che da più di un secolo è protagonista nel settore luxury.
Da ieri con i gioielli e da oggi anche con i profumi, che si legano inevitabilmente con la storia dell’antica città romana. Sì perché “Pompeii, Via dei Profumieri 27”, il marchio delle nuove essenze “made in Pompei”, è un po’ un viaggio alla riscoperta di quell’arte di miscelare sapientemente sostanze naturali per trarne aromi inconfondibili e accattivanti.
«Affidandoci a maestri profumieri esperti – raccontano Raffaella e Angela Petraccone, ideatrici, insieme al fratello Roberto, della nuova linea di essenze pregiate – abbiamo reinterpretato le fragranze della Pompei antica in chiave moderna, dando vita a sei profumazioni pensate per far rivivere l’opulenza e la grandezza di una cultura che ha impresso un marchio indelebile nella storia dell’uomo».
Per arrivare a realizzare i sei diversi profumi, in effetti, Raffaella e Angela sono partite da un dato storico: il rinvenimento, nel 2011, nell’antica Pompei, di quella che è stata battezzata “Via dei Profumieri”. È lungo questa strada, infatti, che vennero individuate tre botteghe (ai civici 26, 27 e 28) in cui si producevano profumi.
In che modo? Semplice, utilizzando le spezie che i marinai romani importavano dalle province dell’est, che davano vita a unguenti profumati venduti in boccette di vetro, in contenitori di terracotta o alabastro.
La diffusione dei profumi per l’uso personale fu notevole nel mondo romano, soprattutto tra le classi agiate. Non è un caso se i profumieri di Pompei erano riuniti in una potente corporazione, con sede al piano superiore del Macellum, considerata molto influente politicamente.
Ma torniamo alle sei essenze che fanno parte della linea “Pompeii, Via dei Profumieri 27”. “Baccanale” forse non avrebbe bisogno di presentazione. Ispirata al trasgressivo rituale antico dei Baccanali (la festa orgiastica dedicata a Bacco), questa profumazione è pura forza magnetica, che attira su chi lo indossa l’interesse di chi lo circonda.
“Aura Pompeis” prende forza dal mare e si presenta potente e delicata allo stesso tempo: una carezza di Scirocco sulla pelle, da indossare con disinvoltura ed eleganza.
“Julia” si ispira a Julia Felix, esempio di donna indipendente di duemila anni fa. “Menandro” è invece un’essenza dedicata alla Casa del Menandro, il cui ultimo proprietario, Quinto Poppeo, certamente benestante, è ricordato per i banchetti luculliani che organizzava e per gli unguenti che amava distribuire ai suoi ospiti.
“Hortensia” è una fragranza fluida, pensata per persone libere e indipendenti, mentre “Valeria” è ispirata a Valeria Messalina: trasgressiva e lussuriosa, rappresenta la donna libera che “prende ciò che le piace dalla vita”. Insomma sei fragranze di assoluto valore, che grazie alla loro originalità, rappresentano anche una valida idea regalo.