Anche Pompei si mobilita per salvare la piccola Mariarosaria: partita la raccolta fondi
POMPEI. Vive tutta la giornata all’interno della comunità pompeiana, Maria, dove lavora come bar lady presso il centrale Hotel del Sole, portando nella testa e nel cuore il peso enorme della preoccupazione, dovuta allo stato di precaria salute di Mariarosaria, la sua bambina di otto anni.
La piccola, che ha avuto dai genitori il nome della Madonna di Pompei, è affetta da una gravissima cardiopatia congenita complessa. Per questo motivo ha già subito due complicati interventi chirurgici, che non hanno risolto il problema, dovuto alla malformazione del cuore, diagnosticata già durante la gravidanza.
Ora la bambina deve essere urgentemente operata. Possibilmente (se si raccolgono per tempo i fondi necessari) entro la prossima primavera.
L’intervento avrà luogo presso l’Heart Boston Hospital, l’unico centro al mondo di alta specializzazione attrezzato e competente per un’iniziativa di tale portata.
È partita, per questa impresa di grande profilo morale, una catena di solidarietà che mira a diffondere in forma capillare la raccomandazione a sostenere economicamente (secondo le proprie possibilità) questa iniziativa socialmente importante.
Una iniziativa che aiuta una coppia di giovani sposi (il papà di Mariarosaria si chiama Giuseppe e lavora da poco presso la clinica Maria Rosaria di Pompei) a pervenire alla piena guarigione della loro bimba, che deve (questa è la speranza di tutti i pompeiani) entro questa estate tornare a giocare col fratellino di 5 anni in piena serenità di spirito e di salute.
Se non si interviene nei tempi necessari, e con efficacia, nell’intervento chirurgico di alto profilo, che è stato programmato per Mariarosaria, c’è il rischio del ricorso indispensabile al trapianto del cuore. Notoriamente si tratta di un intervento che si presenta più complicato e rischioso.
La richiesta di partecipare all’iniziativa di “salvataggio”, con il personale sostegno economico di persone, aziende e associazioni, corre veloce sui social e nelle chat di tante associazioni che hanno per statuto iniziative di aiuto sociale.
Bisogna fare presto. Raccogliere al più presto la cifra necessaria, che parte dalla spesa di 300mila euro per il solo per l’intervento chirurgico, a cui si deve aggiungere il costo del viaggio e soggiorno negli Stati Uniti d’America.
Nella locandina in calce all’articolo ci sono riferimenti e dati per partecipare alla raccolta fondi che sta raccogliendo fin dai primi giorni fondi da tutte le categorie di cittadini.
Ognuno è chiamato a partecipare secondo le proprie possibilità, mentre parte una preghiera alla Madonna di Pompei di mamma Maria e papà Giuseppe per la conclusione positiva dell’intervento.