Pompei, il Comune “sfratta” il Banco di Napoli: un museo al posto della banca

POMPEI. L’amministrazione comunale di Pompei ha dato “lo sfratto” al Banco di Napoli, agenzia della folta rete nazionale di sportelli bancari del complesso Intesa San Paolo, che opera con primario rating sul mercato finanziario  europeo ed internazionale.

L’agenzia dello storico Banco di Napoli dovrà trasferirsi altrove. La direzione locale è già alla ricerca di una nuova sede, che dovrà essere adeguata alle sue notevoli esigenze commerciali, considerato che si tratta di trasferire altrove arredo, tecnologia e business per un’agenzia di una quindicina di dipendenti, che opera a pieno ritmo e a 360 gradi con la migliore clientela del territorio.

La giustificazione della decisione sul mancato rinnovo del contratto di locazione, diffusa nei commenti dai politici del ceto dirigente, sarebbe legata alla necessità di ampliamento del museo pompeiano sito sull’ala di Palazzo de Fusco (sede municipale) del versante opposto rispetto all’agenzia del Banco di Napoli di Pompei.

Parliamo del Museo d’Impresa, edificato con finanziamento pubblico collegato alla promozione della produzione industriale regionale (ceramica, corallo, oreficeria ecc.).

Come spesso succede a Pompei, finiti i lavori edili, quel museo non ha più decollato a pieno regime per motivi che non sono mai stati del tutto chiariti. Recentemente i pompeiani hanno assistito all’ennesima riapertura sporadica del loro museo.

C’è stato un evento che ha previsto varie manifestazioni finanziate dalla Regione Campania, successivamente (durante le festività natalizie) il Museo d’Impresa di Pompei ha ospitato alcune mostre d’arte.

Nel frattempo non si è mai proceduto all’arredo degli spazi museali, né  all’allestimento perdurante di iniziative culturali di grande rilievo. Alcuni hanno fatto notare che, a seguito della decisione presa di liberarsi di un inquilino prestigioso e certamente solvente, il Comune di Pompei si priva di un’entrata mensile garantita e consistente.

Ma pare che chi comanda nella stanza dei bottoni preferisce liberare il Palazzo da “estranei” alla casa comunale: ci sarebbe, quindi, da attendersi che la stessa sorte toccherà, prima o poi, agli altri ospiti a titolo gratuito.

L’agenzia del Banco di Napoli aveva aperto i battenti nello storico Palazzo De Fusco che, acquistato dal neonato Comune di Pompei per farne la prima sede municipale, ospitò nel dopoguerra (dal 1947) un’agenzia della storica Banca Napoletana, che poco dopo aprì anche uno sportello di cambio al piano terra dell’hotel Suisse di piazza Esedra, al servizio dei turisti stranieri in visita agli scavi archeologici.

In quel periodo lo storico Banco, che in tutto l’ex Regno delle due Sicilie ha tradizionalmente occupato sedi di prim’ordine del territorio comunale, così a Pompei era diventato, con l’agenzia sita al piano terra del palazzo nobiliare, all’angolo del quale si diparte via Sacra, diretta alla stazione della Ferrovia dello Stato, un singolare riferimento del panorama urbanistico della Pompei moderna, a fronte del Santuario della Madonna del Rosario.

Ora che l’agenzia del Banco di Napoli di Pompei deve riaprire i battenti altrove è in cerca di una sede ampia e accogliente di circa quattrocento metri quadrati, su una strada centrale e dotata di parcheggio per la clientela. Dovrebbe lasciare Palazzo De Fusco per fine luglio 2023, ma per brevi proroghe sicuramente non nascerebbero problemi.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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