Torre Annunziata, la proposta del Rotary: illuminazione artistica per l’isolotto di Rovigliano
TORRE ANNUNZIATA. Meglio tardi che mai. È stata ottima l’iniziativa del Rotary Club di Torre Annunziata di progettare l’illuminazione artistica dello scoglio di Rovigliano, elemento distintivo del paesaggio marittimo di Costa del Vesuvio.
Se qualcosa del genere la avessero posseduta altre parti del mondo avrebbero fatto faville nel trasformarla in elemento trainante del turismo locale.
A proposito d’illuminazione di elementi significativi del paesaggio, ci scuserete se approfittiamo dell’occasione per “rinfrescare” al signor Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, la promessa d’illuminare il campanile di Pompei.
Tornando allo scoglio di Rovigliano, la “Petra Herculis” di antica memoria che si erge a mare, sul confine tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, proprio di fronte alla foce del fiume Sarno (altro elemento distintivo di un territorio ricco di storia ma povero di memoria), il Rotary Club torrese ha avviato la lodevole iniziativa di promuoverne l’illuminazione artistica.
In primis, mettendo a disposizione i fondi per la realizzazione di un impianto d’illuminazione stabile, completamente green e a basso consumo energetico.
Inoltre, viene dichiarata l’iniziativa di riunire intorno al tavolo gli Enti che a vario titolo hanno titolo possono dire la loro sull’iniziativa d’immagine e, quindi, potrebbero facilitare l’iter burocratico di autorizzazione dell’iniziativa che, è risaputo, potrebbe trasformarsi (l’iter burocratico) in pietra tombale di ogni buona intenzione.
Intorno al tavolo programmatico, per la bella iniziativa di valorizzazione del territorio di Costa del Vesuvio, sono stati naturalmente invitati gli eredi delle famiglie Malafronte e Brigante, proprietari dell’isolotto e della torre fortificata, che è stato un presidio di difesa a mare fino agli anni del Regno Borbonico.
Tornando alla storia di un elemento geografico significativo del Golfo di Napoli, giustamente definita “isola minore”, come, per esempio, Nisida, non si può sottacere la funzione strategica (adesso, come in passato) che quel sito assume sul fronte marittimo occidentale di Pompei.
L’isolotto costituisce, alla fine, un vero e proprio pagus marictimus. In esso, di fatto, si riuniscono gli elementi di acqua e di fuoco che nell’antichità erano interpretati da distinte divinità fondanti dell’importante centro marittimo dell’Impero Romano.
Attualmente questa sintesi si riproduce sul lido a fronte dell’isolotto che, al contrario, presenta composizione calcarea, richiamando gli elementi geologici dei Monti Lattari contrapposti al Vesuvio. Fonte foto: Paskwiki, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons.