Pompei, politica: le divisioni in minoranza e le ragioni del “no” al bilancio di Di Casola
POMPEI. «Vi spiego i motivi del nostro voto contrario sulla delibera di bilancio» annuncia il consigliere comunale Domenico Di Casola, ex candidato a sindaco contro Carmine Lo Sapio e di conseguenza, virtualmente, capo dell’opposizione.
Ora, dopo l’ennesimo disimpegno da parte di tre colleghi (Salvatore Caccuri e Mario Estatico di Italia Viva e Raffaele Marra di Fratelli d’Italia) è costretto a prendere atto che, oltre se stesso, rappresenta tutt’al più Angelo Calabrese e Alberto Robetti. Considerazione che serve a fare chiarezza sulle forze in campo, perché in politica gli argomenti dovrebbero avere più valore dei numeri.
Di Casola ha tenuto a riprendere sui social le ragioni alla base del voto contrario, motivato con la sproporzione delle spese preventivate per eventi che non avrebbero una ricaduta culturale positiva per Pompei.
Altro argomento riguarda la pessima gestione del rapporto contrattuale, in fase di definizione, con Pubbliparking, a cui sarebbero stati assicurati introiti eccessivi rispetto alla prestazione.
Infine, dopo che la maggioranza ha rifiutato il confronto su tutte le proposte avanzate dalla minoranza (anche su iniziative di solidarietà) è arrivata la proposta del sindaco di Pompei di partecipare alle scelte di bilancio. Ebbene, per Di Casola il bilancio di previsione «non è una merce di scambio, né una valle dei desideri».
«Noi intendiamo parlare dei problemi della collettività – ha precisato sui social – e dagli atti del Consiglio comunale emerge il nostro impegno su tante questioni, come la pessima esecuzione dei lavori pubblici e la necessità di allineare la progettualità Hub-Rfi agli interessi della città».
A questo punto Di Casola conclude col botto, rilasciando una dichiarazione “inedita” rispetto al consiglio comunale: «Ci ha stupiti l’interruzione, nel corso dell’intervento in Consiglio comunale, quando abbiamo sottolineato di lavorare esclusivamente nell’interesse della città, senza fare giochi di palazzo» ha spiegato il consigliere comunale Pd (che, insieme al collega Calabrese, ha partecipato al congresso pompeiano per la definizione della segreteria del circolo locale).
«Questo perché – ha proseguito – tra i consiglieri di maggioranza ad attaccarci in aula, c’era chi, in privato, si è più volte lamentato della gestione opaca (clientelare?) dei concorsi in corso di espletamento e di alcuni lavori pubblici, come l’inutile illuminazione di via Sacra; la inopinata gestione dei parcheggi, per non parlare della delibera sul progetto per la realizzazione di opera di interesse generale: centro ricreativo-benessere-meeting».
Di Casola ha concluso con la richiesta agli «esimi colleghi della maggioranza» di essere più coraggiosi, sostenendo in pubblico quello che confessano in privato. Con l’argomento riportato, il consigliere Di Casola ha dimostrato che nella maggioranza ci sono divisioni, allo stesso modo della minoranza. Il punto è che, evidentemente, Lo Sapio possiede “argomenti di allineamento” che a lui mancano.
Riguardo alla valutazione dell’astensione sul bilancio di previsione dei tre colleghi di cordata, se la memoria non ci tradisce, aveva commentato che, in fin dei conti, l’astensione sul bilancio preventivo vale come un voto contrario.
Ora pare abbia rivisto la sua valutazione sul comportamento di tre alleati, a cui siamo autorizzati ad anteporre la parolina “ex”, dal momento che ha dichiarato in un suo post: «Diversi alternano momenti di opposizione al sindaco e momenti di “condivisione di pasto” con il sindaco» ha concluso Di Casola, assicurando che, al contrario, lui «ed altri a me vicini» saranno sempre «dalla stessa parte nel lavorare concretamente per l’alternativa di governo cittadino».