65mila ingressi in 4 giorni a Pompei per Pasqua. Zuchtriegel: «Premiato il lavoro del Parco»
POMPEI. Gli Scavi di Pompei, con 65mila ingressi in soli quattro giorni, tra venerdì santo, Pasqua e Pasquetta, si confermano tra le mete preferite dei turisti per le vacanze pasquali. E dichiarano chiusa una volta per tutte la crisi del turismo legata alla pandemia degli ultimi tre anni.
Il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, tira le somme degli ultimi quattro giorni ed esulta: «Sessantacinquemila ingressi tra venerdì santo e lunedì in Albis a Pompei: un dato – scrive su Twitter – che premia il lavoro della squadra del Parco e ci spinge a proseguire con il nostro progetto della “Grande Pompei”, un parco diffuso per coinvolgere maggiormente tutto il territorio vesuviano».
Una media di oltre 16mila presenze al giorno sono un risultato di tutto rispetto. A giusta ragione, quindi, il direttore Zuchtriegel non fa mistero di pensare apertamente alla “Grande Pompei”.
Una nuova concezione del Parco archeologico che si gioverà non solo dei siti archeologici periferici già visitabili, ma anche di quelli che si aggiungeranno nei prossimi anni, sul territorio pompeiano (valga per tutti l’esempio di Civita Giuliana) e non solo.
Anche quest’anno, sia a Pasqua che a Pasquetta, gli scavi archeologici di Pompei sono stati secondi solo al Colosseo tra i siti monumentali più visitati in Italia.
A certificarlo sono i dati provvisori del Ministero della Cultura, che indicano che ieri (domenica di Pasqua) all’Anfiteatro Flavio sono stati staccati 27.647 biglietti, mentre nel parco archeologico di Pompei 16.073. Boom di ingressi anche a Pasquetta: Anfiteatro Flavio 21.710; Pompei 17.739 visitatori.
Soddisfatto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sanguliano: «In questi due giorni – ha dichiarato – ho personalmente parlato al telefono con molti direttori di musei e parchi archeologici, si confermano numeri notevoli che confortano il nostro lavoro».
«Siamo impegnati a spendere rapidamente e bene le risorse del Pnrr e altri stanziamenti per guadagnare in efficienza e qualità dei servizi. I musei e i parchi archeologici sono la geografia della nazione, memoria storica del popolo italiano. Visitarli consente a ciascuno di noi di arricchirsi» ha concluso il ministro.