Pompei, al via la demolizione del ristorante abusivo con vista sulla Villa dei Misteri
POMPEI. Il sigillo messo dall’Ufficio demolizioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata annuncia un cantiere giudiziario per le opere di demolizione di un immobile abusivo, realizzato nella via Villa Dei Misteri, civico 6, del Comune di Pompei.
Ora, in gergo legale, si parla di “obbligo a ripristinare lo stato originario dei luoghi” dove per mezzo secolo ha operato un ristorante turistico in un sito paesaggisticamente e commercialmente strategico: sulla cima di una favolosa collina con vista sul Golfo e verso le più rinomate ville dell’antica Pompei da cui prende il nome, originato dalle stupende megalografie che introducono i visitatori al mistero dell’iniziazione delle giovani spose alla vita coniugale.
Quel sigillo all’ingresso del cantiere vale un avviso di demolizione ma, allo stesso tempo, assume il valore emblematico del manifesto che annuncia la priorità e il rigore che la magistratura locale intende imporre, con strategia innovativa, all’azione di tutela del patrimonio archeologico.
La sinergia d’azione tra la Procura della Repubblica oplontina, il Parco Archeologico di Pompei e l’Arma dei Carabinieri ha portato negli ultimi anni a risultati concreti nel recupero e nella difesa del tesoro culturale vesuviano, custodito per secoli sotto il lapillo.
L’apertura di un cantiere di Scavo preventivo contro i tombaroli a Civita Giuliana ha dato l’avvio ad un’iniziativa di recupero e difesa dell’archeologia su un territorio dove agisce da motore di sviluppo. Ora è il momento di riaffermare la legalità urbanistica delle aree archeologiche pompeiane, stabiesi, oplontine e boschesi.
Per le opere di demolizione del ristorante turistico abusivo, con vista privilegiata sulla Villa dei Misteri, la Questura di Napoli ha convocato un tavolo tecnico presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pompei affidando al Comune l’incarico delle operazioni preliminari, edili e di pronto soccorso, durante i lavori di demolizione del ristorante, avviate il 18 aprile e previste per tutta la settimana.
Il Comune di Pompei anticiperà le risorse finanziarie dell’iniziativa, che saranno successivamente recuperate dal responsabile dell’abusivismo, che ha parzialmente contribuito allo sgombero degli arredi e alla demolizione dell’edificio. Le ruspe, ieri mattina, hanno avviato i motori. L’ordine pubblico è stato affidato alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla Polizia Municipale.
Un’intesa tra le Procure di Napoli e Torre Annunziata e il Parco Archeologico di Pompei prevede l’eliminazione di tutte le strutture costruite senza autorizzazione vicino alle rovine antiche del territorio vesuviano-stabiese, recuperando vedute e paesaggi nei contesti ambientali e storici originari, allo scopo di incentivare cultura e turismo.
Per fare gli abbattimenti bisogna sostenere spese che nessuno è in grado di anticipare. Per questo motivo se ne sospende l’esecuzione. Ecco perché il Parco ha assicurato il sostegno finanziario preventivo per l’abbattimento di edifici che compromettono immagine e funzione turistica del territorio.
Evidentemente nel caso citato non si è avvertita la necessità di attivare i benefici finanziari della convenzione anche perché, a differenza di tanti altri Comuni, l’amministrazione comunale di Pompei di soldi ne ha così tanti che recentemente ha annunciato di volersi dotare di un museo archeologico acquistando dalla Chiesa locale un immobile imponente del centro storico.
Ne consegue che intorno ai ruderi pompeiani le ruspe arriveranno più tempestive per gli immobili abusivi mentre, a proposito di misteri, potrebbe essere interessante chiarire il motivo dei tempi così lunghi per definire il contenzioso amministrativo in cui i proprietari del famoso ristorante turistico di Villa dei Misteri si sono difesi con prestigiosi studi legali napoletani e con la presentazione di documentazione rilasciata da Enti dello Stato.
Il risultato è che quelle carte sono risultate infondate mentre, sempre secondo gli stessi proprietari, sarebbero state abbattute cucine costruite nel 1946. (Immagine di repertorio).