Cambiamenti climatici e fiume Sarno: convegno a Pompei sulle prospettive future
POMPEI. Risulta più necessaria l’attività di protezione civile o quella di manutenzione preventiva dell’area di bonifica del fiume Sarno in questo periodo di forte cambiamento climatico?
La domanda era implicita nella conferenza che si è tenuta giovedì 22 giugno 2023 presso la sala “Hermes” dell’Hotel del Sole di Pompei (dotato di una splendida veduta sugli scavi archeologici) sul tema “Cambiamenti climatici tra bonifiche classiche e nuove politiche ambientali: rischi attuali e prospettive future” relativamente al territorio pompeiano.
Dopo la precisazione introduttiva che i cambiamenti climatici sono una costante nella storia della Terra, è stato spiegato che essi sono stati, in parte, effetto di fenomeni naturali ma che anche l’attività umana ha inciso sugli equilibri preesistenti con veri e propri disastri ambientali.
Successivamente è partita un’approfondita relazione scientifica dell’architetto Angela Parlato sulle tecniche della gestione delle acque ai tempi dell’antica Roma (e Pompei) e sui primati dell’attività di bonifica ai tempi del Regno Borbonico.
Da parte sua l’ingegnere Pasquale Romano ha documentato con immagini proiettate sullo schermo la relazione scientifica dei colleghi relatori dell’Accademia Pompeiana diretta dal professore Giovanni D’Amato che ha portato anche le conclusioni finali.
Riguardo al fiume Sarno, la sua intera rete idrografica, a valle del territorio di Solofra, ha subito per anni effetti devastanti dai componenti chimici utilizzati dalla tradizionale attività di concia delle pelli.
Ora che essa si è ridotta per vari motivi, si è registrata una riduzione dei suoi effetti nocivi, anche se permangono le negatività accumulate negli anni, come i fanghi inquinati depositati nel letto del fiume che non si sa come eliminare senza causare danni ambientali.
Al contrario, nei tempi d’anteguerra il materiale estratto con l’operazione del dragaggio dei fondali del Sarno serviva come concime per l’agricoltura. Capita alla fine che lo stato di salute del fiume Sarno si riflette sull’efficienza idraulica di smaltimento delle acque piovane.
Ora che i fenomeni alluvionali stanno aumentando fortemente d’intensità (con le cosiddette “bombe d’acqua”) è insorta una giusta e motivata preoccupazione, nelle istituzioni e nei cittadini residenti, per la tenuta del sistema idraulico complessivo di drenaggio delle acque reflue, che incide sulla sicurezza pubblica contro forti eventi alluvionali.
Le conclusioni, a riguardo, dell’ingegnere D’amato includono argomentate considerazioni sull’abbandono di un sistema virtuoso di manutenzione ordinaria del territorio di bonifica del fiume Sarno, avviato nel 1933 con l‘attività meticolosa del Genio Civile e superata a piè pari col sistema degli appalti, avviato successivamente col passaggio della competenza di manutenzione dei territori fluviali alle Regioni.
Ora il pericolo c’è e probabilmente si dovrà ricorrere anche alla manutenzione straordinaria per ricostituire un valido presidio idraulico per le acque piovane, al fine di evitare pericolosi allagamenti di vaste aree del territorio, mentre si dovranno costituire efficienti sistemi di protezione civile per informare e tutelare la popolazione.
Resta da riferire che il convegno ha avuto un grosso successo di pubblico, molto interessato e attento alla problematica. Validi e incisivi molti interventi: quello del Giudice delle Acque presso la Corte di Appello di Napoli, ingegnere Pietro Ernesto De Felice, grande esperto del fiume Sarno, e l’intervento dell’architetto Federico Libero Italico Federico presidente nazionale di “L’Altra Italia Ambiente”.
E ancora: quelli di Salvatore Palmieri, presidente dell’associazione locale Plastic Free e di Giampiero Arpaia, presidente del Nuovo Circolo Culturale Pompeiano.
Erano presenti due amministratori pompeiani: la consigliera comunale Pina Piedipalumbo (Azione) delegata all’istruzione dal sindaco di Pompei e il consigliere comunale Salvatore Caccuri (portavoce di Italia Viva). Presente anche il presidente del Forum dei Giovani Federico Santilli.