Festa a Pompei per Maria Rosaria al ritorno da Boston: riuscito l’intervento al cuore
POMPEI. La piccola Maria Rosaria Graziuso è tornata a casa guarita. Dimostra tutta la vitalità della sua giovane età e ora possiede un cuoricino che promette di non fare più capricci dopo l’intervento di alta chirurgia del Boston Children’s Hospital.
Ritroviamo raggiante, dopo un po’ di tempo, Maria Cavallaro, la mamma di Maria Rosaria, presso la sala Hermes dell’Hotel del Sole di Pompei, dove opera da diversi anni come barlady servendo, la mattina, la prima colazione agli ospiti dell’Hotel del Sole che si affaccia sugli Scavi di Pompei.
Quando ci fu presentata portava negli occhi la preoccupazione per la salute della sua bambina. La piccola, che ha lo stesso nome della Madonna di Pompei, soffriva di una gravissima cardiopatia congenita complessa. Due interventi chirurgici non avevano risolto il problema. Ora si doveva raccogliere con urgenza una grossa somma necessaria per un intervento risolutivo presso l’Heart Boston Hospital.
È così partita anche a Pompei, dopo Castellammare di Stabia dove risiede la famiglia Graziuso, la catena di aiuto per sostenere economicamente un’iniziativa di grande valenza umanitaria, che ha visto tutta la città impegnata in una gara di solidarietà, stringersi attorno ai genitori della bambina.
Ora la giovane coppia Giuseppe Graziuso e Maria Cavallaro con la figlioletta Maria Rosaria e il fratello più piccolo hanno riunito mercoledì 28 giugno 2023 gli amici, i parenti e tutta la comunità dei sostenitori della vicenda di emergenza sanitaria che hanno affrontato presso lo stesso Hotel del Sole della famiglia Varnelli, dove Mario Donnarumma (leader del gruppo societario M.D.) ci aveva prima convocato per promuoverne la sottoscrizione.
Si è trattata nella recente nuova occasione di festeggiare la guarigione di Maria Rosaria, che sarà sottoposta periodicamente a controlli prudenziali. La famiglia ha voluto informarci sul percorso della guarigione, le iniziative e i progetti per il futuro di Maria Rosaria.
«È un piacere che continuate a starci vicino – ha dichiarato la mamma della bambina – È la fede che ci ha accompagnato fin dall’inizio. La cosa più facile sarebbe stata interrompere la gravidanza quando sapemmo che la bambina aveva una malformazione, ma noi abbiamo deciso di farla nascere e darle il nome della Madonna di Pompei».
Il caso di Maria Rosaria è stato avvicinato, nel racconto dei coniugi Preziuso, a quello vissuto nella prima fase di vita da Massimo Troisi. In entrambi i casi la fede nella Madonna di Pompei ha avuto un ruolo determinante e molti particolari delle due storie personali di dolore e di speranza sono simili.
Per il futuro, i coniugi Graziuso stanno formando, con altri genitori, un’associazione di famiglie con bambini cardiopatici allo scopo di fare fronte comune contro le problematiche e il costo eccessivo delle cure. Eventuali residui della cifra sottoscritta, rispetto alla spesa complessiva effettivamente sostenuta per l’intervento chirurgico della bambina, serviranno per le future spese mediche e gli accertamenti clinici a cui la piccola Maria Rosaria dovrà sottoporsi periodicamente.