Pompei ricorda “Fonz’ ‘o russ'”, ultimo interprete di un mestiere che non c’è più
POMPEI. A poco più di un mese dalla sua dipartita, Alfonso Donnarumma ci ha lasciato un’eredità molto importante da custodire, il suo altruismo e la sua benevolenza hanno fatto breccia nei cuori degli abitanti di Pompei. A ripercorrere le fasi cruciali della sua vita, è intervenuta sua figlia Rossella, la quale ci ha spiegato in maniera dettagliata le professioni che ha svolto e il mestiere che lo ha reso noto alle cronache cittadine.
Infatti era solito sostare con il suo carrettino (con cui vendeva sementi, lupini, olive, ceci abbrustoliti, frutta di bosco e altre stuzzicherie da consumare in strada) a piazzale Schettini oppure in piazza Bartolo Longo. Per i cittadini di Pompei era diventata una vera e propria istituzione, nonché l’ultimo interprete di un lavoro sempre più in fase discendente e attualmente poco conosciuto dalle nuove generazioni.
Non solo ci metteva passione ma anche tanta ricercatezza nel proporre nuove spezie o nuovi prodotti alimentari. Infatti il signor Alfonso si svegliava di buona lena per andare a raccogliere i frutti di bosco ed in particolar modo i corbezzoli. Di seguito riportiamo una dichiarazione della figlia che sintetizza la bonta d’animo di suo padre. «Si è sempre dato da fare per il bene della sua famiglia, portandola avanti fino all’ultimo giorno della sua vita».