Duello Musk-Zuckerberg: c’è anche l’ipotesi Pompei per la sfida tra “paperoni”
POMPEI. Staremo a vedere se i due “paperoni” Elon Musk e Mark Zuckerberg, padroni rispettivamente delle piattaforme social X e Meta, daranno seguito alla loro accesa rivalità col combattimento nelle arti marziali miste all’interno di una gabbia posta al centro di un’area archeologica di risonanza mondiale.
I due accesi rivali si trasformerebbero, così, in “gladiatori del XXI secolo”. Per molti non è nulla di più che una trovata pubblicitaria per promuovere le rispettive aziende e il sito archeologico dove avrebbe luogo il combattimento.
È un’iniziativa, la loro, che alla fine è servita solo a colmare il vuoto di notizie interessanti nella pausa di Ferragosto. Sta di fatto che quella del combattimento dei nuovi dei dell’Olimpo del denaro consiste in una trovata che in poco tempo è diventata virale nel nostro Paese.
Ciò a causa delle polemiche politiche e culturali che ha suscitato da parte di quanti non hanno perso l’occasione di partecipare al rito del tormentone estivo che consente flash di visibilità.
Non ha perso tempo Vittorio Sgarbi a proporre: «Ci vogliono dare 100 milioni per il Colosseo, rilanciamo a 150». L’idea del combattimento è stata globalmente condivisa dopo che Musk ha rivelato di averne parlato con la premier Giorgia Meloni e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che gli avrebbero concesso «una location epica» nel centro di Roma.
Il Ministro della Cultura, dopo aver scartato immediatamente l’ipotesi del Colosseo, ha annunciato la previsione della devoluzione di un’ingente somma a due importanti ospedali pediatrici italiani.
«Altro che donazioni agli ospedali – ha fatto notare il presidente del Senato Gasparri – se i magnati del web pagassero le tasse evase si potrebbe risanare l’intera santità italiana». Calenda ha definito i due protagonisti dell’epica sfida «Due adolescenti idioti». Difatti l’unica cosa sensata nel loro progetto di “sfida epica” è quella scontrarsi all’interno di una gabbia.
Alla fine ognuno ha formulato la sua opinione a riguardo, alimentando con nuovi argomenti il “tormentone mediatico estivo”. Vi hanno partecipato principalmente i politici, mentre i “tecnici” (a parte quelli già in pensione, come Carandini) hanno preferito prudentemente non rilasciare dichiarazioni ed invitare gli interlocutori a rivolgere le loro interviste alla segreteria del Ministero della Cultura.
Nell’area vesuviana hanno annunciato punti di vista contrapposti rispetto alla prospettiva di ospitare l’evento mediatico il sindaco di Pompei rispetto a quello di Ercolano. Il primo si è dichiarato ottimista e convinto che il “combattimento del secolo” si svolgerà nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei, ideale per una manifestazione del genere: basta ricordare la storica rissa tra pompeiani e nocerini.
Lo Sapio ha inoltre dichiarato una grande fiducia nelle intenzioni del ministro Sangiuliano che considera estremamente propenso a promuovere l’immagine turistica della città di Pompei nel mondo.
Di parere nettamente opposto è il sindaco di Ercolano Ciro Bonaiuto che considera lo svolgimento del combattimento tra “paperoni digitali” nel Parco archeologico della sua città un esempio negativo per la gioventù locale, a cui si cerca con ogni mezzo di insegnare che l’unico ascensore sociale è dato dallo studio e dal sacrificio personale.