Si dimette Angelo Di Prisco, Garante dei disabili di Pompei: «Ignorate tutte le mie richieste»

POMPEI. Il Garante della persona disabile del Comune di Pompei, Angelo Di Prisco, nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. Che Pompei sia diventata di colpo una città “a misura di disabile” e che sia venuta meno la necessità di una figura istituzionale che tuteli i diritti dei più deboli? Non è esattamente così.

In realtà, le motivazioni che hanno portato Di Prisco a lasciare l’incarico assunto poco più di un anno mezzo fa risiedono nella «fattiva mancanza delle condizioni basilari per operare con efficacia». «Nessuna delle mie istanze è stata presa in considerazione» ha fatto rilevare al sindaco Lo Sapio l’ormai ex Garante, che nella lettera di dimissioni protocollata lo scorso 18 settembre rende conto del lavoro svolto.

«Ho raccolto – scrive Di Prisco – le istanze di alcune famiglie per perorare la causa dei più deboli, ho chiesto che fosse aumentato il numero di posti auto dedicati, che si ripristinasse la diretta in streaming delle sedute del consiglio comunale, ho tentato di sensibilizzare i commercianti ad abbattere le barriere architettoniche, ho chiesto che i servizi igienici del Comune, almeno uno, fossero adeguati per consentire l’accesso agevolato con la sedia a rotelle».

Tra le circostanze che hanno influito sulla sua decisione Di Prisco cita un episodio emblematico: «In occasione della venuta del ministro per la Disabilità, Locatelli, nonostante la mia richiesta alla segreteria del sindaco non ho ricevuto alcun invito».

In questo anno e mezzo il Garante della persona disabile riferisce di aver tenuto incontri con il Parco Archeologico, con il Santuario, con l’allora ministro per la Disabilità, Stefani, sulle tematiche della disabilità. Ha contribuito alla costruzione di una “rete” di fatto tra i Garanti dei diritti delle persone disabili dei Comuni in un territorio che va dal Vesuviano alla Penisola sorrentina. Ma «non mi è stato affidato un ufficio» rimarca Di Prisco. E aggiunge: «Anzi, rilevo che gli uffici deputati ai Servizi Sociali sono collocati al primo piano, dove non c’è un ascensore».

Sessantatré anni, insegnante di sostegno, da tempo impegnato nel sociale, Di Prisco è stato designato quale Garante della persona disabile a febbraio 2022. Il suo profilo era stato prescelto da una commissione comunale al termine di una selezione tra i quattro candidati che avevano risposto ad un avviso pubblico del Comune di Pompei.

«La mia storia personale le esperienze professionali e umane che ho vissuto – è un altro passo della lettera di dimissioni – mi hanno motivato a spendermi senza risparmiarmi per migliorare la qualità della vita di chi è in una condizione di fragilità e assolvendo al mio compito di garante ho avanzato richieste, fatto proposte, incontri di varia natura con l’entusiasmo e l’energia con cui abitualmente mi lancio nei miei progetti».

L’ente municipale aveva deciso di dotarsi della figura del Garante della persona disabile – un incarico di staff che però non prevede alcun tipo di remunerazione – con una delibera del luglio 2021. Sembrava l’inizio di una nuova era per i portatori di disabilità, che avrebbero potuto avere voce nelle istituzioni. Ma i buoni propositi della politica sono rimasti solo sulla carta.

Di Prisco, però, annuncia il prosieguo del suo lavoro per i diritti dei disabili, ma non più nella veste istituzionale di Garante. «Mi vedo pertanto costretto a proseguire la mia missione con gli strumenti e le modalità di un semplice cittadino che desidera poter fare del bene senza nutrire speranze di un vantaggio di qualsivoglia natura» conclude la sua lettera.

E d’altra parte a Pompei le cose da fare per migliorare la qualità di vita dei disabili di certo non mancano. L’eliminazione delle barriere architettoniche non è che la punta dell’iceberg. Non siamo che all’anno zero.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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