Le pubblicazioni di pregio della Tipografia di Valle di Pompei
POMPEI. Tante sono state le iniziative dei tipografi e dei ragazzi che si sono avvicendati nel tempo all’interno della storica tipografia fondata dell’avvocato Bartolo Longo, in particolar modo per la commemorazione della sua festa onomastica (San Bartolomeo cade il 24 agosto).
Iniziative che davano la possibilità a tutti gli addetti ai lavori di dimostrare non solo il loro amore smisurato verso il Padre Fondatore, ma anche le abilità tipografiche imparate all’interno della Tipografia di Valle. Tra i tanti lavori tipografici stampati, a mio avviso ne va menzionato uno in particolare.
Si tratta di un’edizione elegantissima pubblicata dal prof. Francesco Cerone (ammiratore devoto di Don Bartolo) in omaggio al fondatore, proprio nel giorno di S. Bartolomeo del 1894, dal titolo “Scritti ascetici in latino e in volgare dei secoli XV e XVII”.
Essa consiste in due preziosissimi manoscritti che, dagli esperti e da moltissimi giornali dell’epoca, furono giudicati come un vero gioiello tipografico rilegati in cartoncino leggero, col testo in carta di filo e stampati in caratteri gotici e bellissimi tipi.
Nei volumi furono riprodotti due rari testi, uno in latino e l’altro in italiano, ricavati dalla Biblioteca Nazionale di Napoli grazie all’aiuto del Cav. Alfonso Miola (valente paleografo e storico bibliotecario) e del Comm. Abate Vito Fornari, prefetto della stessa Biblioteca.
Il primo testo era un Rosario composto in latino da un mistico asceta del secolo XVII. L’altro riportava alcune considerazioni sulle Grazie che si dovevano richiedere recitando la Corona della Vergine, dettate in volgare del XV secolo.
Molto opportunamente il prof. Cerone scelse questi due testi in onore del Longo perché, a suo avviso, l’avvocato di origine pugliese era il più fervido e popolare apostolo del Rosario e della devozione alla Vergine di Pompei. Ma la cosa che destò stupore in quella pubblicazione fu vedere il rapido progresso che in così breve tempo fece lo stabilimento tipografico nei suoi primi 10 anni di vita (ricordiamo che fu fondato a Valle di Pompei dall’avvocato Bartolo Longo nel 1884).
I ragazzi e i tipografi, in questa pubblicazione di gran pregio, furono diretti dal rev. teologo D. Giuseppe Marucco di origine piemontese, coadiuvato dal revisore Tito Errico Marini, dal proto F. Sicignano e dall’impressore F. Wanderlingh. L’eleganza dei caratteri, la ricchezza dei fregi, dimostrarono che il teologo torinese di carattere forte e tutto il suo staff non erano secondi a nessuno, sia nel buon gusto che nella più squisita perfezione.
All’epoca ne furono stampati soltanto 600 esemplari, impressi con la macchina a platina di Koenig e Bauer di Wurzburg, con caratteri della Fonderia Nebiolo & C. di Torino. Il costo era di 5 lire e oggi la pubblicazione è di rara reperibilità.
Non ricordo di averne vista alcuna in giro, però approfitto per riportare qualche foto di quella in mio possesso. Spero che un giorno si possa fare la ricognizione di tutte queste pubblicazioni di altissimo pregio, facendo in modo che tutta la cittadinanza possa ammirare queste opere d’arte partorite dalla tipografia di Valle di Pompei, creata dalla genialità di un uomo, come l’avvocato Bartolo Longo, che ha dedicato quasi tutta la sua vita alla creazione delle numerose Opere di carità presenti ancora oggi nella nostra città.