A Pompei due dog park “mai visti”
POMPEI. Che fine hanno fatto i due Dog Park che dovevano essere realizzati, uno all’interno del Parco del Bambino ed il secondo in un fondo di proprietà comunale in stato di abbandono, sito in via Aldo Moro seconda traversa?
Le strutture utili per lo sgambamento degli cani, l’educazione cinofila e l’agility dog, erano indicate in una delibera di giunta che elencava una serie di buoni motivi a sostegno di un’iniziativa indubbiamente lodevole che aveva già impegnato, insieme ai 40mila euro di risorse finanziarie nel bilancio comunale, le più attive energie politiche e di organico della dirigenza amministrativa pompeiana.
Difatti la delibera indicata, datata in uno degli ultimi giorni dell’anno scorso, prevede come Rup dell’iniziativa l’ingegnere Gianluca Fimiani (responsabile dell’ufficio tecnico del Comune) e come responsabili politici il vertice comunale pompeiano nelle persone del sindaco di Pompei (Lo Sapio) e la sua vice (Andreina Esposito) che detiene la delega per la tutela dei nostri amici a quattro zampe.
Ora, la festa di San Francesco, che ha comportato il rito di benedizione degli animali, ha rianimato tra i presenti (portatori di animali di varia natura) la richiesta per l’attivazione di un’iniziativa meritevole, per l’igiene e la tutela dei cani, che di fatto sarebbe stata già adottata da un punto di vista amministrativo, ma dimenticata nella fase attuativa, di cui pare si sia persa ogni traccia, anche la memoria riguardo le responsabilità dirette (che non sono poi così impegnative).
Considerato che non mancano i soldi (e, nel nostro caso, neanche i cani e gli spazi incolti nel Comune di Pompei) verrebbe da pensare che a mancare sia solo la buona volontà. L’ipotesi dev’essere immediatamente scartata, considerato che parliamo di un “trio apicale” (appunto Esposito, Fimiani e Lo Sapio) impegnato nel dare il buon esempio tra i colleghi amministrativi e politici.