A Boscotrecase la presentazone della biografia del Cardinale Prisco
BOSCOTRECASE. Nel centenario della morte del Cardinale Giuseppe Prisco (1833-1923), Arcivescovo di Napoli, gli autori Antonio Cirillo e Angelandrea Casale originari, come lui, del vesuviano interno, hanno scrittola sua biografia di intellettuale originale e indipendente di pensiero nel ruolo di pastore ed uomo al passo coi tempi durante il sacerdozio e la successiva ascesa nelle gerarchie ecclesiali.
La presentazione del libro “Il cardinale Giuseppe Prisco, l’uomo di Chiesa, il docente e il filosofo nell’Italia del suo tempo” è prevista per lunedì prossimo, 23 ottobre 2023 ore 18,30, presso la parrocchia Ave Grazia Plena di Boscotrecase
Il merito maggiore del cardinale Giuseppe Prisco è stato di cercare incessantemente, nel corso della sua vita, un equilibrio tra fede e ragione, nel mettere al centro delle argomentazioni l’integrità morale dell’individuo in un’epoca di crisi, a cavallo del secolo, quando coltivare (e sperimentare, dalla cattedra come dal pulpito) convinzioni del genere equivaleva a navigare contro corrente.
Giuseppe Prisco morì a quasi novanta anni nel 1923. Gli autori del testo, Cirillo e Casale, hanno redatto la sua biografia sulla base di laboriose ricerche che hanno consentito di “disegnare” il profilo di un personaggio di una famiglia “notabile” del territorio vesuviano, proprietaria di possedimenti agricoli alle falde del Vesuvio, che riuscì ad emergere dall’originaria “provincia addormentata” entrando nel Collegio cardinalizio con funzioni apicali nella Chiesa partenopea.
Nelle funzioni di abate Prisco esplicò compiti sociali ed ecclesiali abbinandoli all’insegnamento del diritto e della filosofia morale. Ebbe tra i suoi allievi esponenti di spicco della successiva classe dirigente del territorio, tra cui spicca la personalità di Benedetto Croce.
Cercò di superare con equilibrio ed autonomia di pensiero la divisione esistente tra Stato Unitario e Chiesa Cattolica, pur conservando la stima del Vaticano, all’epoca era poco conciliante con lo Stato laico. Ambito in cui seppe districarsi con sottili argomentazioni.
Da Cardinale restò due anni a Roma. Successivamente fu nominato Arcivescovo di Napoli e fu costretto a dedicarsi alla gestione amministrativa della Chiesa di Napoli. Durante il suo mandato furono realizzate varie opere, come il completamento della facciata del Duomo.
Il tratto umano della sua gestione vescovile partenopea emerse con le iniziative di conforto della popolazione colpita dall’eruzione del Vesuvio del 1906 e con la visita ai centri più colpiti, abbinando sempre gli aiuti materiali al conforto religioso.
Alla fine dei fenomeni vulcanici il Cardinale Di Prisco pose nel rito di ringraziamento una corona d’oro sul capo della copia della statua dell’ Immacolata di Lourdes della Chiesa di S. Nicola da Tolentino. La Grande guerra vide il presule ancora attivo, nonostante l’età avanzata, nell’aiuto materiale ai reduci di guerra e nell’organizzazione di raccolte di fondi per il sostegno delle famiglie impoverite.