Natale in Casa Cupiello cum figuris al Teatro Area Nord di Napoli
NAPOLI. Il 2024 al Teatro Area Nord di Napoli comincia con lo spettacolo di Natale per antonomasia, quello che ci accompagna tutti fin dall’infanzia e senza il quale ci saremmo persi una delle migliori opere teatrali mai concepite.
Parlo di “Natale in Casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, che certamente non ha bisogno di presentazioni. Il classico del teatro eduardiano, con la regia di Lello Serao, è rivisitato in una versione per un solo attore – Luca Saccoia – cum figuris ed è già vincitore del Premio della Critica 2023, Premio Ubu per i costumi e finalista Ubu per Miglior spettacolo e scenografie.
Si tratta di una versione sperimentale, che riesce a restare fedele all’originale pur dandole una veste nuova. Potrebbe sembrare un’operazione azzardata prendere uno dei capisaldi del teatro di De Filippo e farne un allestimento per un solo attore e marionette, eppure funziona.
È come dialogare con la tradizione, giocarci, ma portandole rispetto, riascoltare battute che potremmo citare a memoria e riscoprirle nuove, veder rivivere personaggi che sono ormai parte del nostro immaginario in una veste completamente diversa.
Certo, sulle prime potrebbe destare qualche perplessità, si tratta di una commedia che ha un peso mastodontico e di Eduardo che, diciamolo, è talmente perfetto che toccarlo sembra quasi sacrilego. Ma, come sempre, vedere per credere.
Luca Saccoia è bravissimo e riesce a dare voce a tutti i personaggi: semplicemente cambiando inflessione vocale riesce abilmente a caratterizzarli, restituendo i momenti d’ilarità e il carattere intrinsecamente drammatico dell’opera.
I burattini si muovono manovrati sapientemente da mani invisibili e la commedia è riproposta integralmente con il testo originale, salvo il finale in cui il burattino che rappresenta Lucariello è posto nella sua lignea nudità tra le mani di un angelo, che lo solleva fino in Paradiso.
Una conclusione malinconica e profondamente poetica ad una messa in scena che si muove abile tra commedia e dramma. Suddiviso in tre atti, l’allestimento è impreziosito dalle scenografie di Tiziano Fario: un fondale dipinto nel primo atto che sembra quasi un gigantesco calendario dell’avvento dal quale spuntano le marionette che dialogano con l’attore.
Una tavolata per la cena della vigilia in miniatura nel secondo atto, col presepe ben noto al quale si dedica Lucariello non accorgendosi della realtà che lo circonda, e tutto l’allestimento scenico a vista nel terzo atto, con al centro il letto del moribondo ed i manovratori delle marionette fermi, seduti a dare voce ai familiari che vegliano attorno al letto del protagonista.
Si tratta di un lavoro pregevole, che porta in scena il dietro le quinte, che fa interagire attore e marionette, che fa dialogare linguaggi, che fa rivivere un patrimonio teatrale inestimabile senza paura, senza sentirne il peso, con l’onestà di chi sa veramente fare teatro.