Il racconto del restauro del patrimonio archeologico di Pompei nelle parole di Stefania Giudice
POMPEI. «Lavoro nel Parco Archeologico di Pompei da un tempo sufficiente per aver assistito a cambiamenti importanti» racconta Stefania Giudice, che vi opera da 20 anni con l’incarico di funzionario restauratore.
È interessante il racconto della sua esperienza, maturata in una fase cruciale per la conservazione degli scavi di Pompei, perché all’incrocio tra un periodo caratterizzato da grande staticità di iniziative, dovuto principalmente alla diminuzione delle risorse umane, e la successiva effervescenza progettuale ed operativa nel restauro e la messa in sicurezza del monumento, grazie al finanziamento di 105 milioni di euro del Grande Progetto Pompei.
Oggigiorno la conservazione non si limita alle emergenze nel Parco, ma procede parallelamente con la manutenzione programmata. I depositi di reperti archeologici sono interessati da interventi di riqualificazione nell’obiettivo di valorizzarli anche sul versante turistico.
Il nuovo appuntamento con la rubrica Humans of Pompeii consente, una volta in più, di commentare l’attività degli Scavi col contributo di funzionari che operano tutti i giorni nel (e per) il Parco, come Stefania Giudice, responsabile dei depositi archeologici e del Laboratorio di Restauro.
Il responsabile del Servizio Restauro e dei Depositi Archeologici presiede al coordinamento delle attività di conservazione nel sito ed è costantemente impegnata nel seguire i cantieri di restauro e la sistemazione dei reperti, conservati nei depositi o scoperti recentemente.
«In 23 anni di servizio, a Pompei, ho avuto modo di conoscerla bene in tutte le sue criticità e punti di vulnerabilità» ha concluso Stefania Giudice, commentando che non passa giorno senza che si presenti sulla sua scrivania una problema particolare da risolvere.
Il suo segreto è di «non abbassare mai la guardia, limitandosi alla routine conservativa ma approfondire i contributi all’arte del restauro e delle novità scientifiche a beneficio delle prossime iniziative di conservazione del patrimonio archeologico pompeiano». Foto: Silvia Vacca.