Nuova piazza Bartolo Longo, polemica del Pd Pompei: «È mancata la partecipazione»
POMPEI. “Libertà è partecipazione” cantava 50 anni fa Giorgio Gaber. Lunedì 19 febbraio 2024 gli operai edili hanno “sigillato” con pannelli di sicurezza le aiuole al centro di Pompei in piazza Bartolo Longo. È un segnale d’apertura del cantiere di radicale trasformazione urbanistica avviata nel cuore della Pompei moderna.
In occasione del Giubileo del 2025 piazza Bartolo Longo sarà agli occhi dei pellegrini il centro mariano che aveva sognato il suo fondatore, col campanile dotato di illuminazione artistica, come il governatore De Luca aveva promesso un anno fa al teatro Di Costanzo-Mattiello ai pompeiani.
Aveva probabilmente promesso un campanile luminoso come un paradiso, anche per farsi perdonare l’inferno imposto coi sottopassi. È previsto, coi lavori di restyling della piazza centrale di Pompei, l’ampliamento del sagrato allo scopo di accogliere un numero crescente di turisti religiosi, attratti dal richiamo della Grande Madre.
Percorsi simbolici e sapienti prospettive daranno corpo al paesaggio urbano che accompagnerà la processione della fede mariana diretta alla meta religiosa, che è anche Monumento alla Pacificazione Universale.
Il progetto definitivo della piazza è stato illustrato e consegnato il 14 febbraio 2024 dalla ditta che ha l’appalto dei lavori pubblici per conto dell’Ente Autonomo Volturno (Eav) che, sulla base del mandato di eliminazione dei passaggi a livello ha giustificato poteri progettuali non trasparenti e contestati da comitati pompeiani, esclusi drasticamente dal convegno a porte chiuse dalla triade autoreferenziale, vale a dire: Comune, Santuario e Parco Archeologico, accompagnata dall’Unità Grande Pompei.
L’intervento urbanistico in piazza Bartolo Longo, deciso per risolvere un inconveniente di natura tecnica della ferrovia Circumvesuviana, si è trasformato in un alibi per evitare l’intralcio di un fastidioso confronto su materia squisitamente politica.
«Che cosa c’è di più politico della trasformazione urbanistica di una città, dove la classe dirigente dovrebbe assicurare la massima partecipazione agli utenti-contribuenti, com’è normativamente previsto in urbanistica quando si devono riconfigurare gli spazi vitali pubblici e privati?» Si è fatto interprete di questo disagio il Partito Democratico di Pompei, ben sapendo che non sarà degnato di repliche.
Tornando al progetto, è stato previsto un sagrato del Santuario più ampio del precedente. Rappresenta il transito dal contesto urbano a quello religioso. Precede l’ingresso alla basilica mariana. È uno spazio che consente un momento di sosta e preparazione ai pellegrini diretti al Santuario.
Lo spazio di verde che resta al centro della piazza sarà organizzato diversamente da prima. I margini ai lati “aperti” della piazza saranno illuminanti da lanterne poste su sostegni “intelligenti” in quanto diffusori sonori ed “occhi magici” in rete di videosorveglianza.
Nella porzione “laica” di piazza Bartolo Longo il verde arretrerà di 9 metri in direzione Palazzo de Fusco. Saranno ridisegnate le aiuole e reimpiantati gli alberi esistenti, assortiti con siepi ed arbusti. Sarà eliminata la fontana esistente e sostituita da una pavimentazione dotata di ugelli con getti verticali d’acqua. L’illuminazione artistica (come quella del campanile) dovrebbe caratterizzare anche i nuovi percorsi pedonali e la fontana a raso.